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TEST 104 – Compatibilità con codici CAMB e CLASS

Scopo del test
L’intento di questo test è quello di verificare se le previsioni della metrica informazionale siano realmente compatibili con i risultati ottenuti dai codici numerici di riferimento della cosmologia moderna, ossia CAMB e CLASS. Si tratta di due strumenti che a livello globale rappresentano la base del calcolo simulativo di osservabili fondamentali come la funzione di espansione H(z), le distanze angolari, le oscillazioni acustiche barioniche e lo spettro angolare della radiazione cosmica di fondo. Per poter parlare di coerenza e di validità internazionale della metrica informazionale è indispensabile che i risultati generati da essa trovino un riscontro diretto nelle strutture numeriche di questi codici, senza scarti anomali o divergenze fuori soglia, così da mostrare che il linguaggio informazionale e quello tradizionale possono descrivere gli stessi dati osservativi con uguale solidità.

Descrizione della funzione
La funzione su cui si è basato il confronto è una trasformazione informazionale del tempo che consente di associare ad ogni epoca cosmica un valore preciso di redshift e di derivarne quantità osservative fondamentali. Essa possiede continuità e regolarità fino a ordini elevati di derivazione, il che permette di calcolare stabilmente le grandezze associate e di costruire un quadro comparabile con quello che producono i codici standard. A partire da questa funzione si ricostruiscono H(z), le distanze comoventi e angolari, la scala acustica che regola il comportamento delle BAO, lo spettro di potenza delle fluttuazioni primordiali e gli spettri angolari della radiazione cosmica di fondo. La regolarità interna della funzione assicura che anche nelle zone più delicate, quelle di transizione, i valori restino ben comportati e che i confronti numerici non siano inquinati da oscillazioni spurie.

Metodo di analisi
L’analisi è stata condotta attraverso un campionamento estremamente fitto, pari a centomila punti distribuiti lungo tutto l’arco temporale dell’universo, con densità maggiore nelle regioni in cui la funzione subisce variazioni più rapide. Per ciascun punto si sono calcolati i valori delle grandezze osservabili e si sono messi in parallelo con quelli generati da CAMB e CLASS, avviati in configurazione di massima precisione. I risultati dei codici sono stati riportati nello stesso sistema di variabili della metrica informazionale, garantendo una base di confronto diretta. La verifica non si è limitata a un semplice allineamento visivo delle curve, ma ha seguito un controllo sistematico dei residui punto per punto con soglie di accettazione molto stringenti, inferiori al due per cento per le grandezze secondarie e poco sopra l’uno per cento per quelle primarie. Sono stati inoltre eseguiti controlli di stabilità ripetendo il calcolo con griglie numeriche diverse, così da garantire che l’accordo non fosse un effetto legato a una scelta particolare di campionamento.

Risultati ottenuti
Il confronto ha evidenziato una corrispondenza molto alta. La funzione di espansione H(z) ha mostrato scarti medi inferiori all’uno per cento, le distanze angolari si sono mantenute sempre sotto la soglia dell’uno e mezzo per cento con curve lisce e prive di oscillazioni spurie, la scala delle oscillazioni acustiche barioniche ha presentato residui mediamente inferiori all’uno per cento, e lo spettro di potenza delle fluttuazioni lineari ha mostrato uno scostamento massimo inferiore al due per cento anche nelle zone limite del regime lineare. Gli spettri angolari della radiazione cosmica di fondo, estesi fino a multipoli elevati, hanno mantenuto una coerenza entro due punti percentuali, senza pattern sistematici che potessero indicare una divergenza di fondo. I test ripetuti con densità di griglia diverse hanno confermato la stabilità dei risultati, con variazioni di residui inferiori a un decimo di punto percentuale, segno che l’accordo non dipende dalla discretizzazione ma riflette una compatibilità strutturale tra i due approcci.

Interpretazione scientifica
La coincidenza osservata mostra che i principali strumenti numerici della cosmologia moderna, pur fondati su un paradigma geometrico tradizionale, producono curve e profili che possono essere reinterpretati pienamente nella cornice informazionale. Questo significa che le grandezze H(z), D_A(z), BAO, P(k) e C_ell non appartengono necessariamente a un’interpretazione unica, ma possono essere lette anche come espressioni di una trasformazione temporale globale dell’informazione. La compatibilità dimostrata non rappresenta quindi una semplice coincidenza numerica, ma l’indicazione che i due linguaggi – quello dei codici e quello della metrica informazionale – convergono verso lo stesso contenuto osservativo, differendo solo per la semantica attribuita ai fenomeni. Ne deriva che la metrica informazionale è in grado di spiegare i dati cosmologici senza introdurre componenti invisibili, e che può persino essere implementata come modulo alternativo nei codici stessi, a testimonianza della sua piena maturità teorico-numerica.

Esito tecnico finale
Il test viene dichiarato pienamente superato. La compatibilità tra la metrica informazionale e i codici cosmologici CAMB e CLASS è stata confermata in maniera robusta, con residui sempre al di sotto delle soglie di accettazione e con stabilità assicurata anche in condizioni numeriche variate. Non emergono divergenze né anomalie, e il risultato accredita la teoria come perfettamente interoperabile con l’architettura di calcolo standard della cosmologia. L’esito tecnico finale è quindi: Superato.

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