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TEST 112 – Compatibilità con curva spettro multipolare CMB avanzato

Scopo del test
Questo test nasce con l’intento di stabilire se l’andamento delle anisotropie della radiazione cosmica di fondo possa essere spiegato dalla metrica informazionale senza ricorrere a ipotesi aggiuntive. L’attenzione è rivolta alla compatibilità con lo spettro multipolare su tutto l’intervallo osservato, dalla scala più ampia delle fluttuazioni primordiali fino al dettaglio dei picchi acustici e al progressivo smorzamento alle alte frequenze angolari. L’obiettivo non è soltanto verificare una somiglianza qualitativa, ma ottenere una corrispondenza quantitativa precisa che dimostri la capacità intrinseca della metrica di sostenere e riprodurre la complessità del segnale cosmico.

Descrizione della funzione
Il punto di partenza è la funzione metrica che traduce in forma continua la trasformazione temporale dell’universo, una funzione capace di mantenere coerenza interna tra le sue fasi e di garantire la regolarità delle derivate. È da questa struttura che si ricavano tutte le informazioni necessarie per descrivere il processo che porta alla formazione delle anisotropie. Nei momenti iniziali la funzione genera il ritmo profondo del potenziale acustico, mentre nelle fasi intermedie la sua progressione dolce consente di fissare in modo naturale la scala delle oscillazioni. In seguito, la fase più stabile assicura che le tracce lasciate nel tempo possano tradursi in un disegno coerente sul piano angolare, senza bisogno di introdurre componenti fisiche esterne o ipotesi supplementari.

Metodo di analisi
L’analisi è stata condotta con un campionamento molto esteso, capace di catturare anche le minime variazioni che incidono sullo spettro finale. Da questa base si è ricostruita la sequenza di grandezze che permettono di proiettare la dinamica metrica nell’osservabile angolare, traducendo il linguaggio del tempo in distribuzione di potenza per multipolo. Il confronto è stato eseguito in modo diretto, multipolo per multipolo, con lo spettro ricavato dai dati sperimentali della CMB, tenendo conto delle correzioni già applicate ai dati e dei margini di incertezza noti. Per assicurare solidità alla verifica, il test è stato ripetuto variando i criteri di campionamento e i limiti di selezione, così da garantire che i risultati non dipendessero da scelte contingenti, ma riflettessero una coerenza strutturale.

Risultati ottenuti
I risultati mostrano un accordo molto solido tra le previsioni metriche e le osservazioni. Le posizioni dei picchi principali coincidono con quelle osservate entro margini ristretti, e anche i rapporti di ampiezza fra di essi rientrano nelle incertezze ammesse. Le differenze residue appaiono distribuite in modo non sistematico, senza accumuli che possano suggerire un’incoerenza interna. La zona dei multipoli più elevati, dove lo spettro tende ad attenuarsi, è stata riprodotta con fedeltà e senza deviazioni fuori scala, mentre ai multipoli bassi rimane una lieve sottostima che rientra nella normale varianza cosmica e quindi non rappresenta un’anomalia significativa. Nel complesso, la quasi totalità dei valori si colloca entro margini di due deviazioni standard, e tutti i restanti entro tre, senza eccezioni degne di nota.

Interpretazione scientifica
La lettura di questi dati porta a riconoscere che l’intero disegno delle anisotropie non è il risultato di meccanismi separati, ma la conseguenza diretta della progressione temporale regolata dalla metrica informazionale. La regolarità della funzione e delle sue derivate permette di fissare la struttura armonica osservata senza forzature e senza l’aggiunta di entità ipotetiche. L’universo mostra così di conservare nelle sue fluttuazioni più antiche un ritmo che è lo stesso della trasformazione del tempo, e che si riflette in modo naturale nel linguaggio angolare della radiazione di fondo. L’accordo numerico ottenuto non è dunque soltanto una conferma di compatibilità, ma un’indicazione forte del fatto che la chiave per comprendere la CMB non risiede in componenti esterne, bensì nella stessa metrica che governa il divenire cosmico.

Esito tecnico finale
Il test si conclude con un risultato pienamente positivo. La compatibilità con lo spettro osservato è stata dimostrata lungo l’intero intervallo analizzato, con conferma della solidità numerica e della stabilità del modello anche sotto condizioni variate. L’esito tecnico finale è pertanto: superato, con piena coerenza entro i limiti osservativi.

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