TEST 124 – Compatibilità con scenari inflazionari alternativi
Scopo del test
L’indagine nasce dalla necessità di stabilire se la struttura metrica informazionale adottata dalla CMDE sia in grado di assolvere agli stessi compiti che nella cosmologia standard vengono attribuiti agli scenari inflazionari classici. Si tratta quindi di verificare in maniera indipendente e con criteri severi se la dinamica della funzione del redshift informazionale riesca a spiegare l’omogeneità su larga scala, la risoluzione del problema dell’orizzonte, la riduzione della curvatura efficace e la coerenza delle oscillazioni primordiali, senza introdurre campi scalari o ipotesi aggiuntive. Questo rende il test centrale per valutare il valore della teoria come alternativa credibile e rigorosa alle ipotesi inflazionarie.
Descrizione della funzione
La funzione su cui si basa la verifica non è intesa come una mera legge di crescita geometrica, ma come una trasformazione informazionale che governa il rapporto tra tempo cosmico e luce. L’andamento del redshift, espresso in forma logaritmica per facilitare la stabilità numerica, viene analizzato come curva continua e liscia, derivabile fino ad alti ordini, capace di mostrare una regolarità interna e una progressione monotona che previene oscillazioni spurie. In questo quadro la crescita iniziale della metrica diventa il meccanismo stesso di uniformizzazione e di estensione causale, mentre la successiva transizione avviene senza discontinuità né bruschi cambi di regime, preservando la coerenza e garantendo una logica di evoluzione armonica che accompagna l’universo verso la sua fase classica.
Metodo di analisi
Per sottoporre questa dinamica a un esame severo, è stato costruito un campionamento molto fitto del dominio primordiale e di raccordo, composto da diecimila punti distribuiti con particolare attenzione alle regioni più critiche. Su questa base si sono ricavati indicatori numerici in grado di tradurre, in termini informazionali, i requisiti tradizionalmente soddisfatti dall’inflazione: la misura dell’omogeneità attraverso la stabilità della pendenza della curva, l’andamento della curvatura efficace tramite il rapporto tra derivate, l’estensione dell’orizzonte causale tramite integrali di crescita informazionale, la regolarità delle oscillazioni acustiche analizzata come coerenza di fase, la soppressione della componente tensoriale dedotta dal comportamento delle derivate più alte e infine la gaussianità effettiva del campo metrico primordiale stimata con strumenti statistici. A ciascun indicatore sono stati associati criteri di accettazione stringenti, così da rendere la verifica robusta e indipendente da interpretazioni qualitative. Per garantire l’affidabilità, l’intera analisi è stata replicata con perturbazioni di campionamento, bootstrap dei sottoinsiemi e raddoppio della griglia numerica, verificando la stabilità dei risultati e l’assenza di artefatti ai margini del dominio.
Risultati ottenuti
L’indagine ha mostrato un comportamento della funzione regolare e privo di anomalie in tutte le zone esaminate. L’indice di omogeneità si mantiene entro margini ristretti, a conferma di una uniformizzazione efficace già nelle prime epoche. La curvatura efficace tende rapidamente a valori prossimi allo zero, mostrando che l’universo informazionale risolve il problema della piattezza senza dover invocare dinamiche esterne. L’estensione causale ottenuta è ampiamente superiore a quella necessaria per mettere in comunicazione regioni lontane del cosmo, garantendo così la possibilità che la radiazione cosmica di fondo mostri l’uniformità osservata. Anche la coerenza di fase delle oscillazioni acustiche risulta preservata, con indici prossimi al valore ideale. La componente tensoriale appare attenuata entro valori compatibili con i limiti osservativi, e l’analisi statistica indica una gaussianità effettiva stabile e robusta. Le prove di robustezza, condotte variando i parametri numerici e la griglia di campionamento, non hanno alterato i risultati oltre differenze marginali, e ciò rafforza l’affidabilità delle conclusioni.
Interpretazione scientifica
La lettura congiunta dei risultati suggerisce che la dinamica informazionale realizzata dalla CMDE fornisce una risposta completa alle problematiche che l’inflazione classica era stata chiamata a risolvere. L’omogeneità su larga scala deriva dalla naturale stabilità della crescita informazionale, la piattezza emerge dalla decrescita controllata della curvatura, l’estensione dell’orizzonte causale viene assicurata dall’accumulo metrico senza necessità di e-folds, la coerenza di fase nasce dalla regolarità armonica della curva e non da una forzatura di potenziali esterni, la componente tensoriale ridotta è conseguenza intrinseca della struttura derivativa, e la gaussianità effettiva riflette l’armonia profonda della metrica. In questo modo, ciò che nei modelli classici richiedeva una fase di espansione violenta appare qui come il risultato di una trasformazione ordinata e irreversibile dell’informazione cosmica, con una maggiore economia concettuale e senza la necessità di parametri arbitrari.
Esito tecnico finale
Il test risulta pienamente superato. La CMDE mostra di essere compatibile con gli effetti metrici attribuiti agli scenari inflazionari, ma lo fa attraverso una via alternativa, basata sulla logica informazionale piuttosto che fisica. Questo rafforza la solidità della teoria e ne conferma il valore come alternativa credibile agli scenari canonici, evidenziando che la fase iniziale dell’universo può essere spiegata come processo armonico e regolare anziché come evento esplosivo e contingente.