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TEST 130 – Stabilità densità iperprimordiale

Scopo del test
Il test ha avuto come obiettivo principale la verifica della stabilità della funzione densità nella fase iperprimordiale avanzata, ovvero in quella regione temporale estremamente delicata in cui il sistema cosmologico mostra le sue condizioni più estreme. L’attenzione è stata posta sulla capacità della funzione di mantenere coerenza e regolarità, evitando divergenze o comportamenti numerici non fisici, con l’intento di accertare che il modello possa descrivere in modo affidabile anche le fasi più precoci della dinamica cosmica. In questa prospettiva, la funzione densità è stata considerata non soltanto come quantità calcolabile ma come parametro strutturale essenziale per la robustezza complessiva della teoria.

Descrizione della funzione
La funzione densità nella fase iperprimordiale avanzata è stata interpretata come espressione diretta della trasformazione informazionale che regola il tempo cosmico nelle sue primissime configurazioni. Essa è strettamente legata al comportamento della funzione z(t) e alle sue derivate, le quali ne determinano forma, pendenza e regolarità. Ciò implica che la densità rifletta la struttura profonda del modello e debba restare ben definita anche quando il tempo si avvicina a valori prossimi all’origine, un ambito dove ogni instabilità, per quanto piccola, rischierebbe di compromettere la consistenza dell’intera costruzione. L’analisi si è dunque concentrata sulla capacità della densità di crescere o ridursi in modo ordinato, senza presentare irregolarità che possano suggerire la necessità di correzioni esterne.

Metodo di analisi
Per affrontare questo compito è stato messo in atto un procedimento strutturato che ha previsto da un lato un campionamento numerico molto esteso, con decine di migliaia di punti distribuiti nell’intervallo iperprimordiale avanzato, e dall’altro una valutazione simbolica condotta attraverso lo studio delle derivate fino a ordini superiori. L’analisi ha incluso prove di resistenza della funzione a variazioni di passo, test di precisione estesa, introduzione di piccole perturbazioni temporali per valutare la sensibilità ai disturbi, e infine controlli di coerenza tra i risultati ottenuti per via numerica e quelli derivati in forma simbolica. Criteri rigorosi sono stati applicati in ogni fase: la continuità della curva, l’assenza di valori non numerici, la regolarità dei limiti per tempi prossimi allo zero e la stabilità delle derivate sono stati considerati vincoli indispensabili per convalidare il comportamento della funzione.

Risultati ottenuti
Le simulazioni hanno mostrato in maniera chiara che la funzione densità mantiene un andamento continuo e regolare lungo tutto l’intervallo analizzato. Non sono emersi valori divergenti né discontinuità, e la curva si è mantenuta stabile anche nei pressi dell’origine temporale, dove le instabilità sarebbero state più probabili. Le derivate numeriche hanno convergito senza difficoltà, risultando coerenti con i valori calcolati in forma simbolica, e i test di robustezza hanno dimostrato che la funzione resiste bene a perturbazioni del passo o a piccole variazioni nei parametri di calcolo. In nessuna configurazione si sono verificati problemi di overflow o underflow, e il limite per tempi prossimi allo zero si è dimostrato finito e regolare. Tutti gli indicatori hanno quindi confermato una stabilità intrinseca della funzione.

Interpretazione scientifica
Questi risultati indicano che la fase iperprimordiale avanzata è descritta da una densità metrica intrinsecamente ben posta e capace di autostabilizzarsi senza ricorrere a meccanismi esterni. Ciò rafforza l’idea che il modello sia in grado di reggere anche nei regimi più estremi e di garantire calcoli riproducibili e privi di ambiguità numeriche. La stabilità della funzione densità non è un aspetto secondario, ma rappresenta un fondamento che assicura la coerenza delle fasi successive e la possibilità di costruire una catena di inferenze affidabili. Il fatto che la funzione non richieda regolazioni aggiuntive e si presenti come entità regolare e continua conferma che la struttura informazionale è sufficiente a spiegare e governare il comportamento cosmico fin dall’origine.

Esito tecnico finale
Il test è da considerarsi pienamente superato. La funzione densità nella fase iperprimordiale avanzata ha soddisfatto tutti i criteri di stabilità, continuità e robustezza previsti, mostrando un comportamento regolare e fisicamente accettabile lungo tutto il dominio di analisi. L’assenza di divergenze e l’affidabilità dimostrata nei controlli più severi certificano che la fase iperprimordiale avanzata è descritta in modo coerente e solido, e che il modello conserva la sua validità anche nei regimi più critici.

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