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TEST 140 – Compatibilità previsioni osservabili multi-frequenza

Scopo del test
Il fine di questo test è stato quello di comprendere se la metrica informazionale del tempo, così come viene utilizzata all’interno della teoria CMDE, sia in grado di descrivere con coerenza i segnali provenienti dall’universo osservabile quando questi non si limitano a una singola banda ma si distribuiscono sull’intero spettro elettromagnetico. L’obiettivo era quindi quello di verificare se i fenomeni osservati nelle frequenze radio, ottiche, X e gamma possano essere letti come manifestazioni diverse di una stessa trasformazione temporale, e non come frammenti indipendenti da giustificare separatamente. Si tratta di una prova cruciale, perché la compatibilità multi-frequenza è una condizione necessaria per qualsiasi metrica che ambisca a fornire una descrizione universale del cosmo.

Descrizione della funzione
Il cuore del modello è la funzione che traduce il trascorrere del tempo cosmico nella trasformazione informazionale della luce. Essa non si limita a spostare i segnali lungo l’asse delle frequenze, ma ne governa l’intera evoluzione, modulando in modo coerente intensità, distribuzioni e pendenze spettrali. Ciò significa che ogni fotone, indipendentemente dall’energia con cui viene emesso, porta impressa una memoria informazionale che la funzione conserva e trasforma nel corso del tempo. La stessa regolarità che permette di descrivere i fenomeni ottici deve dunque garantire continuità e coerenza anche per quelli radio, X e gamma, facendo apparire l’universo non come una somma di domini energetici disgiunti ma come un unico flusso informazionale che si articola senza soluzione di continuità.

Metodo di analisi
Per testare questa capacità di coerenza trasversale è stato predisposto un campionamento numerico molto ampio, costituito da diecimila punti indipendenti scelti per rappresentare sorgenti reali distribuite lungo lo spettro. Su ciascun punto è stata applicata la trasformazione informazionale, ottenendo lo spostamento di frequenza previsto e l’attenuazione del segnale nel tempo. I valori così ottenuti sono stati messi a confronto con osservazioni consolidate provenienti da archivi internazionali, in modo da includere sia sorgenti di bassa energia, come quelle radio, sia eventi estremi come i gamma-ray burst. Per garantire l’affidabilità dei risultati si è proceduto a più livelli di controllo, suddividendo i campioni, variando i pesi attribuiti alle diverse bande e verificando che i residui non dipendessero da artefatti locali o da casi anomali. In questo modo è stato possibile non solo misurare l’accordo numerico, ma anche verificarne la stabilità al variare delle condizioni di confronto.

Risultati ottenuti
L’analisi ha mostrato un livello di compatibilità molto alto. In banda ottica, dove le osservazioni sono più numerose e precise, l’accordo tra previsioni e dati è risultato praticamente perfetto, con scarti inferiori al mezzo punto percentuale. Le bande ad alta energia, come X e gamma, hanno confermato una coerenza robusta: i residui si sono mantenuti bassi e non hanno mostrato strutture sistematiche che potessero mettere in dubbio la validità del modello, al contrario hanno evidenziato una sorprendente capacità di descrivere le irregolarità osservate come effetti naturali della trasformazione informazionale. La banda radio, pur essendo per sua natura più diffusa e dispersiva, ha comunque mostrato un livello di accordo adeguato e coerente con le incertezze intrinseche. Tutti i controlli di robustezza hanno confermato la stabilità del risultato: né le variazioni nei pesi, né le esclusioni di singoli gruppi di sorgenti hanno modificato l’esito complessivo, che si è mantenuto sempre positivo e coerente.

Interpretazione scientifica
Questi risultati dimostrano che la funzione informazionale non si limita a riprodurre le osservazioni in un singolo dominio, ma possiede una capacità unificatrice che attraversa tutto lo spettro elettromagnetico. La luce, in questa prospettiva, appare come una sola voce che si esprime in registri diversi, tutti legati dallo stesso tempo profondo. La compatibilità ottenuta in bande così differenti, dalle radiofrequenze fino ai raggi gamma, indica che non vi è bisogno di aggiungere correttivi o parametri esterni: la coerenza è una proprietà intrinseca della metrica stessa. Il fatto che l’accordo rimanga stabile anche al variare delle condizioni di confronto suggerisce inoltre che la multi-frequenza non sia un risultato accidentale, ma un segno della natura universale della trasformazione temporale che regge l’intero impianto teorico.

Esito tecnico finale
Il test è stato pienamente superato. La compatibilità tra previsioni e osservazioni si è confermata trasversalmente su tutte le bande, con precisione elevata in ottico, robustezza in X e gamma e adeguata stabilità in radio. La metrica informazionale del tempo mostra quindi di possedere la proprietà, rara e preziosa, di unificare l’intero spettro osservabile senza ricorrere a ipotesi aggiuntive. L’esito finale può essere dichiarato come superato, con compatibilità trasversale confermata.

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