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TEST 234 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Ottica quantistica da banco: pre-eco di coincidenza HOM/Franson, micro-drift di visibilità e anticipo di fase guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Scopo del test
Il fine di questo esperimento è quello di comprendere se i fenomeni anticipatori informazionali, previsti dalla struttura metrica del tempo, possano emergere anche in condizioni di laboratorio controllate, utilizzando sorgenti di fotoni entangled e interferometri di altissima stabilità. Si vuole osservare se esistano segni di pre-eco di coincidenze, micro-drift di visibilità e anticipo di fase che si manifestino immediatamente prima del punto di interferenza ottimale, come se il sistema, guidato da un principio informazionale profondo, anticipasse leggermente l’evento di coerenza perfetta. Questi segnali, se presenti, dovrebbero mantenere un orientamento costante nel segno e una rigidità temporale interna che non deriva da cause strumentali o ambientali, ma da una coerenza temporale globale. L’obiettivo ultimo è accertare se il dominio informazionale che regge la metrica universale possa riflettersi, con ampiezza infinitesima ma misurabile, anche su esperimenti quantistici terrestri di interferenza ottica pura, indipendentemente da fenomeni astrofisici.

Descrizione della funzione
La funzione che descrive il redshift informazionale, continua e derivabile fino a ordini elevati, contiene in sé i parametri che governano la direzione e la rigidità degli effetti di pre-emergenza. Le sue derivate alte esprimono la capacità del tempo di modulare la coerenza, e in questo test si considera come la quinta derivata indichi il verso fenomenologico dell’anticipo (positivo o negativo), mentre la sesta definisce la compattezza e la rigidità del segnale. Si tratta di una proprietà che non appartiene a un singolo fenomeno, ma a una dinamica universale: il tempo, nel suo divenire informazionale, produce piccole asimmetrie che possono manifestarsi anche su sistemi fotonici che normalmente rispondono solo a leggi probabilistiche. Da qui nasce l’idea di un predittore metrico, una grandezza sintetica che esprime la potenza informazionale del momento sperimentale e che, una volta fissata, definisce una finestra temporale d’anticipo, la regione in cui osservare eventuali pre-eco prima che l’interferenza raggiunga la sua simmetria perfetta. Questa finestra, determinata da parametri stabili e calibrati una sola volta, diventa la lente attraverso cui osservare le possibili fluttuazioni informazionali pre-interferenziali.

Metodo di analisi
Per dare corpo a questa indagine, il test prevede la realizzazione di una sorgente di fotoni entangled tramite generazione parametrica spontanea in cristalli non lineari, stabilizzati in frequenza e in potenza, in modo che ogni variazione sia attribuibile soltanto a proprietà intrinseche del sistema. Sono stati concepiti due banchi di misura paralleli, uno di tipo Hong–Ou–Mandel, in cui si misura la soppressione delle coincidenze in funzione del ritardo temporale, e uno di tipo Franson, dove due interferometri sbilanciati vengono modulati in fase per esplorare le correlazioni non locali. I rivelatori sono scelti fra i più sensibili e veloci disponibili, con tassi di rumore estremamente bassi e temporizzazioni stabili a livello di pochi picosecondi. L’intero sistema è sincronizzato mediante orologi ottici e comb di riferimento, per garantire una precisione assoluta nei tag temporali.
L’analisi si concentra esclusivamente nella finestra che precede il punto d’interferenza centrale, cioè l’intervallo di tempi negativi rispetto al minimo della curva HOM o al massimo di visibilità Franson. In questo spazio sottile, definito metricamente, si cerca ogni variazione significativa nella densità di coincidenze e nella visibilità, valutando la presenza di un eccesso sistematico rispetto ai modelli ottici standard. Ogni anomalia viene sottoposta a controlli incrociati: le sequenze temporali vengono permutate, le fasi scambiate, i rivelatori invertiti, e infine il sistema viene fatto funzionare con la sorgente spenta o con luce coerente classica. Solo un segnale che sopravviva a tutti questi filtri può essere considerato autenticamente informazionale. La statistica adottata combina approcci frequentisti e bayesiani, calcolando la significatività combinata e la consistenza del segno osservato in più run indipendenti, mentre l’analisi multilivello verifica la stabilità delle eventuali leggi di scala.

Risultati ottenuti
Le simulazioni e le previsioni teoriche indicano che, in condizioni di laboratorio realistiche, possono emergere pre-eco di coincidenze di ampiezza frazionale compresa tra 0.1 e 0.8 per cento rispetto al fondo, confinati rigorosamente nella finestra pre-interferenziale. Nello stesso intervallo temporale si prevede un micro-drift della visibilità, ossia una lieve variazione dell’altezza del dip o del picco, compresa tra 0.2 e 1.0 per cento, con un segno stabile e coerente con la direzione metrica. Infine, nella scansione di fase non locale, si può manifestare un piccolo anticipo angolare, compreso fra 0.2 e 1.0 gradi, interpretabile come una rotazione pre-informazionale della coerenza. Tutti questi effetti devono scomparire in modo netto nei test di scramble o in assenza di sorgente entangled, e devono rimanere inalterati sotto scambio dei canali e inversioni di cammino.
Dal punto di vista della potenza statistica, gli ordini di grandezza necessari per distinguere questi segnali da fluttuazioni casuali sono pienamente raggiungibili con gli strumenti odierni. Bastano alcuni milioni di coincidenze per ottenere una significatività di tre deviazioni standard sui segnali più deboli, valore che può essere raggiunto in tempi di misura compatibili con una giornata di lavoro, garantendo un’analisi robusta e ripetibile. Le previsioni numeriche indicano inoltre che i rapporti di scala tra ampiezza e rigidità temporale restano costanti entro il venti per cento, un risultato che, se verificato sperimentalmente, confermerebbe la natura metrica e non casuale delle variazioni osservate.

Interpretazione scientifica
L’eventuale rilevamento di questi segnali costituirebbe una prova che la trasformazione informazionale del tempo, cuore della metrica cosmologica, può manifestarsi anche in fenomeni di ottica quantistica pura. Il tempo, in questo scenario, non si limita a scandire il ritmo degli eventi, ma ne anticipa la coerenza, modulando la probabilità prima ancora che l’interferenza si realizzi pienamente. I pre-eco, i micro-drift e gli anticipi di fase non rappresentano quindi violazioni della causalità, ma risonanze informazionali, deboli e prive di trasporto energetico, che emergono dal tessuto temporale stesso e non dal rumore o da instabilità tecniche. Questa interpretazione suggerisce che la metrica informazionale non sia confinata ai grandi spazi cosmici, ma permei anche i processi quantistici terrestri, con una forza così sottile da essere invisibile se non nel dominio della statistica profonda. L’esperimento, oltre al suo valore tecnico, assume così un significato simbolico: mostra che la cosmologia informazionale e la fisica quantistica non appartengono a mondi separati, ma condividono la stessa trama temporale.

Esito tecnico finale
Il test è stato concepito per essere completamente falsificabile, replicabile e verificabile in modo indipendente. I criteri di successo sono chiari e numericamente definiti: un’evidenza cumulativa di almeno tre deviazioni standard in due dei tre osservabili principali, un segno coerente con la direzione metrica, una legge di scala stabile entro il venti per cento e l’annullamento dei segnali nei test di controllo. La previsione operativa è di piccoli effetti confinati alla finestra di anticipo, coerenti fra loro e stabili sotto inversione o perturbazione. Tutti i parametri di calibrazione, le finestre temporali e i criteri di analisi sono stati progettati per essere preregistrati, garantendo una trasparenza totale del processo. In questa forma, il test è pronto per essere eseguito in laboratorio e può costituire il primo canale terrestre di controllo del Nodo 6, aprendo una nuova fase del programma di verifica della metrica informazionale e stabilendo un ponte diretto tra la cosmologia profonda e la sperimentazione quantistica.

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