TEST 34 – Compatibilità scala epoca radiazione–materia
Scopo del test
L’intento di questo test è stato quello di comprendere se la descrizione metrica dell’universo, fondata sulla trasformazione informazionale del tempo, riesca a collocare in maniera naturale e precisa il passaggio cruciale dall’epoca dominata dalla radiazione a quella dominata dalla materia. Tale passaggio, che nella letteratura rappresenta un cardine nella storia cosmica, è comunemente associato a un valore di redshift attorno a 3400 e a un tempo cosmico dell’ordine di decine di migliaia di anni. La verifica si è posta quindi come obiettivo quello di confermare che la funzione z(t), senza artifici esterni o parametri aggiuntivi, sia in grado di restituire spontaneamente questo momento critico con la giusta coerenza temporale e numerica.
Descrizione della funzione
La funzione utilizzata per descrivere l’andamento del redshift è una curva continua e derivabile che evolve in tre fasi distinte, raccordate in modo regolare per garantire stabilità e consistenza lungo tutto l’arco temporale dell’universo. Nella regione che ci interessa, quella che ospita la transizione radiazione–materia, la dinamica del redshift si esprime attraverso una rappresentazione logaritmica del tempo che permette di evidenziare i cambiamenti di curvatura e i punti di svolta. In questo contesto, il valore di riferimento non è dato da un salto improvviso, ma dall’individuazione del momento in cui la curva attraversa il livello che corrisponde al redshift dell’uguaglianza. È qui che si manifesta il cambio di regime, come segno evidente del passaggio dal dominio informazionale della radiazione a quello della materia.
Metodo di analisi
Per verificare questo comportamento è stato eseguito un campionamento molto fitto della funzione, pari a diecimila punti nell’intervallo temporale che copre con margine l’epoca di interesse. Per ciascun punto si sono valutati il valore stesso del redshift, la sua trasformazione logaritmica e le sue variazioni locali, così da cogliere eventuali cambiamenti di tendenza. La ricerca si è concentrata sull’individuazione del punto esatto in cui la funzione raggiunge il valore corrispondente a un redshift di circa 3400, e su come la curvatura della curva si comporta in quell’intorno. Una volta identificato il candidato, si è verificata la stabilità della soluzione al variare delle condizioni operative e si è controllata l’assenza di anomalie o oscillazioni spurie che avrebbero potuto compromettere la coerenza del risultato.
Risultati ottenuti
L’analisi ha mostrato in maniera chiara che la funzione attraversa il livello critico a un tempo cosmico di circa 62 mila anni, in corrispondenza di un redshift prossimo a 3400. Questo punto è risultato unico, ben definito e stabile, senza oscillazioni artificiali o ambiguità. Le verifiche di sensibilità hanno confermato che, anche variando i parametri operativi entro limiti realistici, il risultato non subisce alterazioni significative: lo scostamento massimo resta dell’ordine di poche centinaia di anni, una quantità del tutto trascurabile rispetto alla scala di riferimento. La curva mantiene regolarità e continuità, con un andamento liscio che attraversa il valore critico in modo naturale e senza discontinuità.
Interpretazione scientifica
Il fatto che il momento dell’uguaglianza emerga in questo modo dalla funzione è una conferma importante della validità del modello. Non vi è stato bisogno di aggiustamenti o forzature: il passaggio si manifesta come una proprietà intrinseca della dinamica informazionale che governa il redshift. Il risultato indica che la metrica è in grado di catturare correttamente la scala energetica in cui la radiazione, rapidamente decrescente, cede il passo alla materia più lenta a diluirsi. Dal punto di vista interpretativo, questo non rappresenta semplicemente un accordo numerico con i valori attesi, ma la dimostrazione che la struttura metrica del tempo è sufficiente a spiegare uno dei più rilevanti cambi di regime della storia cosmica. La transizione appare così come un attraversamento regolare di un livello critico, un passaggio di soglia che si inserisce con naturalezza nell’evoluzione continua della funzione.
Esito tecnico finale
Il test risulta pienamente superato. La transizione radiazione–materia è stata individuata correttamente e con grande stabilità a circa 62 mila anni e redshift 3400. Non sono emerse irregolarità metriche né dipendenze spurie da parametri secondari. La coerenza teorica e numerica è stata confermata e la funzione descrive con precisione e naturalezza uno dei momenti più significativi della storia dell’universo.