TEST 56 – Analisi robustezza informazionale fase iniziale
Scopo del test
Il test nasce dall’esigenza di verificare se la curva che descrive l’evoluzione della densità di radiazione lungo la storia cosmica, espressa come frazione rispetto alla densità totale, risulti coerente con i dati teorici di riferimento e con le aspettative consolidate della fisica della radiazione. L’obiettivo è quindi stabilire se il quadro informazionale sia in grado di restituire non solo il comportamento qualitativo corretto ma anche una corrispondenza quantitativa precisa, capace di attraversare senza distorsioni le epoche fondamentali dell’universo: l’attuale, quella della ricombinazione e quella dominata interamente dalla radiazione.
Descrizione della funzione
La funzione al centro del test è quella che lega la densità di radiazione al redshift, cioè al parametro che misura l’evoluzione della luce nel tempo. Attraverso questa relazione, la temperatura della radiazione cresce con il redshift e la sua densità segue la classica legge quartica. Ciò che rende questo passaggio peculiare è che l’andamento non viene derivato da una diluizione spaziale ma da un processo di trasformazione temporale, nel quale il tempo stesso governa l’evoluzione dei fenomeni cosmici. La frazione di densità di radiazione viene normalizzata sul valore attuale e messa a confronto con le previsioni teoriche, in modo da verificare se le curve coincidano non solo nei valori globali ma anche nel loro profilo dinamico.
Metodo di analisi
L’analisi è stata condotta con un campionamento numerico molto fitto, pari a diecimila punti, distribuiti lungo l’intero arco di redshift fino a valori estremi, in modo da sondare regioni che spaziano dall’universo vicino fino al dominio primordiale. Per ogni punto di redshift è stata calcolata la densità di radiazione attesa e il suo rapporto con la densità totale, e questi valori sono stati confrontati direttamente con la curva teorica di riferimento. Il confronto non si è limitato ai valori assoluti ma ha incluso la verifica della regolarità delle derivate e la stabilità del comportamento numerico. Sono stati inoltre effettuati controlli di robustezza, ripetendo l’analisi con griglie più dense e con lievi variazioni dei parametri di normalizzazione, per assicurarsi che l’esito non dipendesse da scelte arbitrarie ma riflettesse una reale stabilità intrinseca della funzione. Infine è stata verificata la correttezza dei limiti, osservando che la curva tende al valore presente quando z si avvicina a zero e si comporta come un universo dominato dalla radiazione quando il redshift diventa molto grande.
Risultati ottenuti
I risultati hanno mostrato un’elevata coerenza tra la curva calcolata e quella di riferimento. Nell’intervallo che va dall’universo vicino fino alla ricombinazione gli scarti relativi sono rimasti ben al di sotto dell’uno per cento, e anche nelle regioni più lontane, fino a centomila di redshift, non hanno superato il tre per cento. La funzione è risultata perfettamente regolare, senza discontinuità, inversioni di concavità o anomalie nelle derivate. Le verifiche di stabilità numerica hanno confermato che anche aumentando la densità dei punti o variando leggermente i parametri di normalizzazione i risultati rimangono invariati entro gli stessi margini. L’andamento ai limiti è corretto: a z nullo la curva recupera il valore attuale, mentre ad altissimo redshift tende verso il regime di piena dominanza della radiazione.
Interpretazione scientifica
L’esito di questa verifica dimostra che il quadro informazionale è in grado di riprodurre la legge fondamentale di scala della radiazione in modo naturale, senza introdurre elementi artificiali. La crescita della temperatura e la conseguente crescita della densità non derivano da uno spazio che si espande ma dal tempo che trasforma l’informazione e orchestra l’evoluzione dei fenomeni. Questa prospettiva alternativa non solo mantiene la coerenza con la microfisica della radiazione ma fornisce un’immagine più profonda in cui il tempo diventa l’unico vero tessuto su cui si inscrive l’universo. La piena compatibilità della curva con le previsioni teoriche e la sua regolarità lungo cinque ordini di grandezza di redshift confermano la robustezza di questo approccio e ne rafforzano il valore scientifico.
Esito tecnico finale
Il test può considerarsi pienamente superato. La curva di evoluzione della densità di radiazione è compatibile con i dati teorici entro margini stretti, mostra continuità e regolarità su tutto l’intervallo esplorato e non presenta anomalie. L’ente di validazione certifica quindi la piena riuscita della prova e riconosce che la descrizione informazionale del tempo fornisce una base affidabile anche per l’evoluzione della radiazione cosmica.