TEST 66 – Stabilità funzione entropia cosmica
Scopo del test
Il fine di questo test è stato quello di indagare con estrema precisione la stabilità numerica della funzione di entropia cosmica lungo l’intera traiettoria temporale prevista dal modello, osservando se questa grandezza, che rappresenta la misura cumulativa del grado di trasformazione informazionale dell’universo, si mantenga regolare e priva di discontinuità. L’attenzione non è stata rivolta soltanto alla continuità formale, ma anche alla capacità della funzione di mostrare monotonia, assenza di picchi irregolari e robustezza quando sottoposta a piccole variazioni controllate. Si è trattato dunque di una verifica diretta della freccia del tempo in chiave informazionale, valutata non come concetto astratto ma come misura concreta e calcolabile.
Descrizione della funzione
La funzione di entropia cosmica utilizzata in questa analisi non è pensata in termini termodinamici tradizionali, bensì come costruzione informazionale basata sull’evoluzione del redshift nel tempo. Essa si ottiene integrando nel tempo una misura locale di variazione relativa, che traduce la trasformazione della luce in termini di auto-informazione. In questo modo si ottiene una grandezza cumulativa che cresce man mano che il tempo avanza e che registra in modo diretto il grado di irreversibilità della dinamica metrica. La funzione è quindi concepita per essere crescente e continua, e il suo significato risiede nel mostrare che il tempo informazionale non è reversibile né instabile, ma segue un percorso uniforme e coerente, immune da anomalie numeriche che potrebbero minarne l’affidabilità.
Metodo di analisi
Per realizzare questa verifica è stato predisposto un calcolo ad alta risoluzione numerica, che ha coperto l’intero intervallo temporale mediante un campionamento molto denso. La distribuzione dei punti di calcolo è stata adattata in modo logaritmico per catturare con maggiore precisione i tratti di maggiore variazione, in particolare nelle zone di transizione, e sono stati condotti controlli rigorosi sulla continuità della funzione e della sua derivata. Il metodo di integrazione adottato è stato accuratamente scelto per mantenere la stabilità anche in presenza di gradienti rapidi, ed è stato affiancato da verifiche di robustezza in cui la funzione è stata ricalcolata dopo aver introdotto perturbazioni controllate, come piccoli rumori numerici, spostamenti delle zone di transizione o variazioni lievi dei parametri di pendenza. Queste prove hanno permesso di valutare non solo la correttezza del calcolo in condizioni ideali, ma anche la resilienza della funzione in contesti simulati di imperfezione.
Risultati ottenuti
I risultati mostrano un comportamento pienamente regolare. La funzione di entropia cosmica si mantiene continua e monotona per tutta la durata dell’evoluzione, senza discontinuità né oscillazioni inattese. Anche nelle zone più delicate, in cui la velocità di variazione cresce, non emergono irregolarità numeriche né singolarità. Le simulazioni con perturbazioni confermano la robustezza del modello: le differenze con la traiettoria di riferimento rimangono minime e mai tali da alterare l’andamento generale o la direzione della funzione. Non si registrano inversioni, plateau artificiali o fluttuazioni spurie, ma solo lievi modifiche della curvatura, tutte entro margini ampiamente accettabili. In sostanza, la funzione mantiene il suo carattere regolare e uniforme anche quando viene sottoposta a condizioni di stress numerico e strutturale.
Interpretazione scientifica
Questi risultati indicano che l’entropia cosmica, intesa in senso informazionale, costituisce una misura ben definita e stabile, capace di testimoniare in modo coerente la presenza di una freccia del tempo radicata nella struttura stessa del modello. Il fatto che la funzione rimanga regolare in ogni fase, anche quando i gradienti aumentano o quando vengono introdotte perturbazioni, dimostra che la sua definizione non è fragile né soggetta a distorsioni. La freccia del tempo, intesa come accumulo irreversibile, emerge quindi come fenomeno robusto e universale, indipendente dalle condizioni locali e insensibile a disturbi marginali. L’assenza di singolarità o anomalie consolida inoltre la visione di un tempo informazionale continuo e stabile, che si sviluppa senza interruzioni dall’origine fino alle epoche più tarde.
Esito tecnico finale
Il test può considerarsi pienamente superato. La funzione di entropia cosmica si è dimostrata stabile, continua, regolare e insensibile a perturbazioni controllate, rafforzando l’affidabilità della teoria e confermando che la freccia entropica del tempo è un elemento strutturale ben posto e privo di criticità.