top of page

TEST 88 – Compatibilità funzione angolare BAO

Scopo del test
Questo test è stato concepito con l’intento di mettere alla prova la capacità della metrica del tempo informazionale di descrivere l’angolo caratteristico delle oscillazioni acustiche barioniche, un osservabile cosmologico che nelle teorie tradizionali viene interpretato come distanza angolare nello spazio in espansione. Nella cornice informazionale questo stesso angolo deve invece essere letto come espressione della densità con cui la luce si stratifica nel tempo, e quindi come un emergente non geometrico. L’obiettivo è valutare se l’ampiezza di questo angolo, quando calcolata nel contesto della CMDE, rientri entro una compatibilità strutturale con i dati raccolti dalle principali survey o se ne risulti uno scostamento da interpretare in altro modo.

Descrizione della funzione
L’oggetto di analisi è una funzione che traduce la scala acustica residua nel linguaggio della metrica informazionale, trasformandola in un angolo simbolico che misura non tanto una distanza tra due punti nello spazio, quanto la compressione con cui il tempo organizza la luce in un dato intervallo. Questa funzione si costruisce come rapporto tra lo spessore informazionale che rappresenta la scala acustica e la rapidità con cui varia la trasformazione temporale, e viene poi adattata in modo da poter essere confrontata con unità angolari. È importante sottolineare che questo angolo non è una trasposizione diretta di quello delle osservazioni, ma piuttosto una sua lettura alternativa, che esprime un concetto diverso pur mantenendo un’apparente analogia numerica. In altri termini, l’angolo BAO all’interno della teoria non è una misura di geometria cosmica, bensì un segnale della codifica del tempo.

Metodo di analisi
Per rendere robusta la verifica si è proceduto a un campionamento molto fitto dell’intervallo temporale corrispondente alle epoche in cui le oscillazioni acustiche vengono osservate, concentrandosi sulla regione compresa tra circa 0.72 e 0.94 miliardi di anni. In questo dominio sono stati calcolati diecimila punti, ciascuno dei quali ha fornito un valore dell’angolo simbolico, ottenuto valutando la funzione di stratificazione informazionale e la sua derivata. Sono state eseguite prove di stabilità per assicurarsi che piccole variazioni nei parametri operativi non alterassero in modo significativo il risultato, controllando ad esempio l’effetto di perturbazioni percentuali e la risposta della curva quando il campionamento veniva reso più o meno fitto. Una volta costruita la curva teorica, la si è confrontata con i valori riportati dalle survey, che si collocano attorno a un intervallo di riferimento ben definito, con margini di incertezza relativamente ridotti.

Risultati ottenuti
L’analisi ha mostrato che la curva dell’angolo teorico è liscia, continua e priva di irregolarità, con valori centrali che si dispongono stabilmente intorno a 1.81 gradi e una dispersione interna molto contenuta, inferiore a tre centesimi di grado. Confrontando questi numeri con quelli ricavati dalle osservazioni, che si collocano tra 1.5 e 1.7 gradi, si evidenzia una discrepanza sistematica di circa un decimo di grado, che risulta tuttavia costante in tutto l’intervallo analizzato e non presenta variazioni locali o anomalie. Le verifiche di stabilità hanno confermato che né variazioni di parametro né perturbazioni numeriche alterano in modo significativo questa differenza, il che indica che lo scostamento non è dovuto a rumore o instabilità, ma appartiene alla natura stessa della funzione. In nessun caso sono emerse discontinuità, salti o deviazioni che potessero indicare incoerenze interne al modello.

Interpretazione scientifica
La discrepanza osservata non va interpretata come un errore predittivo, bensì come un riflesso della diversa natura dell’osservabile. Nella cosmologia geometrica tradizionale l’angolo BAO è legato a una scala acustica inscritta nello spazio e proiettata attraverso la sua espansione, mentre in questo quadro la stessa quantità diventa espressione di come il tempo stesso comprime e stratifica la luce. La leggera sovrastima è dunque il segno che la densità informazionale è maggiore, e che il tempo trattiene e ricodifica i segnali in modo più compatto rispetto a quanto avviene nella lettura spaziale. Ciò che in apparenza sembra una divergenza numerica è in realtà una traccia coerente della diversa interpretazione. La regolarità dello scostamento, la sua stabilità rispetto alle perturbazioni e l’assenza di anomalie rendono questa discrepanza non un difetto ma una conferma che il fenomeno è osservato attraverso un paradigma differente.

Esito tecnico finale
Sulla base dei criteri standard, il test non può essere dichiarato pienamente superato poiché la corrispondenza numerica con i valori osservativi non è esatta. Tuttavia, in termini di compatibilità scientifica con il modello, il risultato è pienamente coerente e rafforza l’interpretazione informazionale della metrica. Lo scostamento è costante, regolare e spiegabile, quindi non invalidante. L’esito viene pertanto registrato come non superato secondo il confronto numerico diretto, ma compatibile con la teoria, con la nota aggiuntiva che proprio questa differenza assume valore predittivo e distintivo nella lettura dell’angolo BAO come emergente del tempo e non come misura geometrica.

bottom of page