TEST 91 – Compatibilità predizioni cosmologiche future
Scopo del test
Questo test è stato concepito con l’intento di valutare la capacità del modello di spingersi oltre l’orizzonte osservabile, esplorando scenari futuri in cui il tempo cosmico supera l’epoca presente. Non si tratta quindi di un semplice confronto con i dati attuali, ma di un’indagine sulla solidità interna del modello quando è costretto ad affrontare un terreno che nessuno strumento potrà osservare direttamente. Il criterio di valutazione consisteva nel verificare che la funzione del redshift mantenga coerenza, continuità e plausibilità anche nel dominio temporale esteso, senza produrre anomalie, inversioni o rotture di stabilità che possano compromettere la validità della teoria.
Descrizione della funzione
Nel regime del futuro cosmico la funzione descrive un andamento che si presenta regolare e ben definito, con un’evoluzione sempre decrescente del redshift e una tendenza progressiva verso valori negativi che si avvicinano al limite asintotico di z = –1. La sua struttura non manifesta discontinuità, rimane derivabile a tutti gli ordini e conserva monotonia e convessità, qualità che garantiscono un comportamento ordinato e fisicamente interpretabile. La dinamica è caratterizzata da una pendenza che si riduce gradualmente, da una curvatura che rimane coerente e da una sequenza di derivate che si alternano in modo regolare, segno di un impianto matematico ben bilanciato e privo di instabilità.
Metodo di analisi
Per esaminare questo comportamento sono state condotte due verifiche parallele, una di natura simbolica e una numerica. L’analisi simbolica ha consentito di tracciare il profilo qualitativo della funzione, verificando la monotonia, la stabilità della curvatura e la sequenza regolare delle derivate fino a ordini elevati. L’analisi numerica, invece, ha esplorato in dettaglio l’intervallo futuro spingendosi fino a dieci volte l’epoca attuale e campionando in maniera estesa i valori del tempo, così da garantire una copertura fitta e accurata. Sono stati monitorati eventuali punti critici, discontinuità o oscillazioni indesiderate, e la funzione è stata messa alla prova anche attraverso la sua inversione, utile a stabilire con precisione il legame tra i valori di redshift futuri e le corrispondenti epoche temporali.
Risultati ottenuti
Dall’analisi è emersa una conferma netta della stabilità del modello. La funzione evolve in modo regolare e monotono, con valori che mostrano una progressione ordinata verso il limite negativo senza mai deviare dal comportamento atteso. Nei campioni temporali più vicini al presente si osserva una decrescita rapida del redshift, mentre nelle epoche più lontane la variazione tende ad appiattirsi, rivelando un approccio graduale e sempre più lento al limite asintotico. Le derivate esaminate fino a ordini elevati non hanno mostrato irregolarità né cambi imprevisti di segno, mantenendo un andamento stabile e coerente. L’inversione della funzione ha restituito valori perfettamente compatibili, consentendo di legare con chiarezza le soglie di redshift negativo a precisi rapporti temporali futuri.
Interpretazione scientifica
I risultati ottenuti mostrano che il modello mantiene la propria coerenza anche al di fuori del dominio osservabile, rafforzando l’idea che il redshift non debba essere inteso come effetto transitorio o dipendente da condizioni contingenti, ma come trasformazione informazionale del tempo stesso, valida in ogni regime. Il fatto che la funzione non presenti divergenze o anomalie e che si possa prevedere il suo comportamento in un futuro lontano senza introdurre nuove ipotesi costituisce un elemento di solidità scientifica. L’andamento regolare e la stabilità delle derivate sottolineano la capacità della teoria di descrivere non solo il passato e il presente, ma anche l’evoluzione futura, in maniera auto-consistente e priva di artifici aggiuntivi.
Esito tecnico finale
Il test è stato superato pienamente. La proiezione in scenari futuri conferma che il modello conserva la sua stabilità e predittività, non mostra alcuna fragilità e non richiede correzioni o aggiustamenti strutturali. La capacità di legare valori di redshift negativi a scale temporali ben definite dimostra che la funzione rimane affidabile anche oltre i confini osservativi, consolidando la posizione della teoria come quadro cosmologico in grado di descrivere l’universo nella sua interezza temporale.