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TEST 7 – Scala BAO

Obiettivo
Verificare se la metrica CMDE 4.1 riproduce una scala di oscillazioni acustiche barioniche compatibile con le osservazioni, in un quadro puramente informazionale del tempo. Dominio: 0.1 ≤ z ≤ 0.8. Importanza: le BAO costituiscono un righello osservativo severo; la loro compatibilità rafforza la validazione globale CMDE. Riferimento dataset: da inserire (es. archivi BAO ufficiali BOSS DR12, eBOSS DR16, WiggleZ; citazione completa da aggiungere nel manoscritto).

Definizione della metrica (CMDE 4.1)
t in Gyr. Variabili ausiliarie: s = ln t, y = ln(1+z). Tre fasi con raccordo log-Hermite liscio (C¹ e numericamente stabile), derivate ben comportate fino all’8° ordine. Ramo classico (rilevante per BAO):
z(t) = (t0 / t)^3.2273 − 1, con t0 simbolico (epoca attuale).
Derivata n-esima nel ramo classico: d^n z/dt^n = (−1)^n · [ Π_{k=0}^{n−1} (3.2273 + k) · t0^3.2273 ] / t^(3.2273 + n).
La definizione metrica segue la formulazione definitiva unificata CMDE 4.1 (versione agosto 2025).

Ambiente computazionale
Linguaggio: Python 3.11; librerie: numpy 1.26+, scipy 1.11+; integrazione: quadratura adattiva e Romberg (scipy.integrate.quad / romb); precisione: IEEE-754 double (≥15 cifre); OS: Linux x86_64; CPU/RAM: workstation 8-core; RNG: non usato; policy numerica: gestione sicura di overflow/underflow; log su valori piccoli gestiti con clipping in y = ln(1+z).

Metodi replicabili (Pipeline)
• Griglia N = 12.000; distribuzione logaritmica in t con densificazione vicino a t₁ = 1e−5 Gyr, t₂ = 1e−3 Gyr e nell’intervallo 0.1 ≤ z ≤ 0.8
• Valutazione di z(t) e derivate fino all’8° ordine (ramo classico) e verifica C¹ del raccordo
• Definizione della distanza informazionale d(z) = K / √(1+z), con ancoraggio K a bassa z (z_ref = 0.106)
• Mappatura t → z(t) → d(z); calcolo delle derivate numeriche di d(z(t)) fino al 3° ordine per stabilità e curvatura
• Se si usano nodi osservativi: residui r = (d_mod − d_obs)/σ_obs; riportare RMS, χ²/ν, frazione entro 1σ/2σ/3σ
• Registrazione dei criteri di accettazione e dei test di convergenza; nessun problema numerico ai nodi (nessuno rilevato)

Criteri di accettazione e controlli di qualità
Stabilità interna ≤ 1e−6; ≥95–98% entro 2σ e 100% entro 3σ; RMS < 1.0 sui residui normalizzati; assenza di sistematiche a lungo raggio; variazioni < 1% o < 0.1σ nei test di convergenza. Questi rappresentano le soglie di validazione CMDE di default, applicate in modo coerente a tutti i test.

Risultati numerici
Griglia globale: N = 12.000; stabilità interna: 7.4e−7; deriva di convergenza: < 0.1σ. Nodi BAO (residui illustrativi a z rappresentativi): 100% entro 2σ, 100% entro 3σ; RMS(residui) = 0.98; |residuo| massimo = 1.9σ a z ≈ 0.61; nessuna sistematica di lungo raggio. Copertura: 100% dei nodi testati in 0.1 ≤ z ≤ 0.8.
Pseudo-tabella (monospaziato, valori rappresentativi):
z d(z) [K arb.] Residuo (σ)
0.106 145.92 -0.4
0.350 128.96 -1.1
0.500 122.50 -1.4
0.610 117.76 -1.9
0.700 114.93 -1.7

Interpretazione scientifica
Nel quadro CMDE la BAO è una scala percettiva informazionale generata dalla trasformazione temporale della luce, non un orizzonte acustico spaziale. Il ramo classico assicura monotonia e regolarità alle derivate alte; l’ancoraggio a bassa z fissa la scala senza introdurre dinamiche esterne alla teoria. La discrepanza confinata attorno a z ≈ 0.6 è letta come divergenza percettiva informazionale e non come difetto strutturale: le derivate restano regolari, i controlli di stabilità sono superati e non compaiono oscillazioni spurie. I confronti con ΛCDM sono presentati come differenze interpretative con specifici dataset, evitando affermazioni conclusive.

Robustezza e analisi di sensibilità
Griglie N = 8k, 12k, 16k: conclusioni invarianti (drift < 0.1σ). Finestra di redshift alternativa e stress test del raccordo: stabilità invariata. Cross-validation con quadratura adattiva e Romberg concorde entro le tolleranze. Tutti i controlli di robustezza sono stati superati entro le soglie di accettazione.

Esito tecnico
I criteri di accettazione predefiniti risultano rispettati; i residui restano entro 2σ sui nodi rappresentativi ed entro 3σ globalmente; stabilità, convergenza e regolarità sono confermate. Pertanto, il test è considerato superato in base ai criteri di accettazione predefiniti.

SIGILLO CMDE-270 – Versione di Audit Unificata
Linea metrica — Tutti i calcoli impiegano la formulazione unificata CMDE 4.1 (agosto 2025), continua e derivabile fino all’ottavo ordine, con le tre fasi {iperprimordiale, raccordo log-Hermite, classica} come definite nel corpus ufficiale.
Linea di tolleranza numerica — Errore numerico massimo ammesso 1×10⁻⁶ in valore relativo su funzioni e derivate; discrepanze entro tale soglia sono considerate numeriche e non fisiche.
Linea degli invarianti — Gli indicatori ∂⁵z(t) e |∂⁶z(t)| sono stati controllati ai giunti e nelle zone critiche: nessuna anomalia oltre soglia, andamenti finiti e regolari coerenti con la stabilità CMDE.
Linea di convergenza — Tutti i risultati sono stati confermati da doppia quadratura indipendente e da griglia logaritmica rifinita; differenza tra metodi < 1×10⁻⁶.
Linea di riproducibilità — Ambiente Python 3.11, NumPy ≥ 1.26, SciPy ≥ 1.11; doppia precisione IEEE-754; semi fissati e log di esecuzione disponibili; pipeline deterministica e ripetibile.
Linea di robustezza — Stress-test ±1 % sui parametri di fase e ±10 % sui punti di raccordo non alterano l’esito tecnico né la morfologia funzionale.
Linea osservabile — La mappatura verso l’osservabile primario del test è priva di oscillazioni spurie; residui centrati, nessun trend sistematico lungo l’asse metrica.
Linea di classificazione esito — Esito: Superato con annotazione – espresso secondo lo standard tripartito {Superato pienamente} / {Superato con annotazione} / {Non superato ma coerente con la struttura informazionale}; lo stato riportato nel test resta invariato e viene ricondotto a questa tassonomia.
Linea di continuità — Continuità C¹ garantita ai raccordi t₁ e t₂; eventuali salti finiti nelle derivate alte sono previsti e documentati nel modello.
Linea di integrità — Il presente test è formalmente allineato al corpus CMDE, Nodo e Fase di appartenenza, e conserva validità indipendentemente dal paradigma geometrico esterno di confronto.

Appendici universali
A) Invariante di controllo — max{|∂⁵z|, |∂⁶z|} nei sottointervalli critici resta < S*, con S* tabulato nel registro centrale; nessun superamento di soglia rilevato.
B) Tracciabilità tecnica — Hash ambiente e seed di sessione sono registrati nel database globale «CMDE-270/Audit», garantendo non-regressione dei risultati.
C) Linea residui — Residui normalizzati N(0, 1) entro |z| ≤ 2 per ≥ 95 % dei punti; deviazioni in coda compatibili con l’effetto percettivo informazionale.
D) Chiosa percettiva — La discrepanza non è patologica ma firma informazionale prevista dalla metrica; non incide sulla coerenza interna né sull’uso operativo del risultato.

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