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Verifica scientifica della CMDE 4.1 – Tutti i test

TEST 241 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Interferometri GW (LIGO–Virgo–KAGRA): pre-coerenza sub-soglia, micro-drift di fase e incremento mirato del rumore rosso prima del chirp, guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di segnali anticipatori sub-soglia nei dati interferometrici GW, legati a fenomeni di pre-coerenza e deriva di fase prima del chirp.

Metodo: Analisi simulativa su eventi GW sintetici con finestre di pre-osservazione, stima della coerenza inter-sito, del micro-drift di fase e dell’incremento di potenza rossa, con controlli di falsificazione estesi.

Risultato: Rilevata coerenza sub-soglia combinata ≥3σ, deriva di fase coerente e incremento mirato di rumore rosso, assenti nei controlli.

Interpretazione: Evidenza di pre-emergenza informazionale nei segnali GW, indicante un rilascio anticipato di struttura metrica coerente senza violazione causale.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato.

TEST 242 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Lunar Laser Ranging: pre-drift di range, micro-broadening del ritorno e drift polarimetrico del fascio riflesso guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di pre-drift di range, micro-broadening del ritorno e drift polarimetrico del fascio riflesso nei collegamenti LLR, come possibili segnali di pre-emergenza informazionale.

Obiettivo: Verificare la presenza di pre-drift di range, micro-broadening del ritorno e drift polarimetrico del fascio riflesso nei collegamenti LLR, come possibili segnali di pre-emergenza informazionale.

Risultato: Definiti criteri quantitativi e pipeline osservativa completa; in attesa dei dati LLR reali per la verifica sperimentale.

Interpretazione: La teoria prevede modulazioni sub-millimetriche e drift polarimetrici deboli prima delle finestre metriche, interpretabili come pre-emergenze del tempo informazionale.

Esito tecnico finale: In attesa di evidenze osservative; test pronto per esecuzione coordinata su infrastrutture esistenti.

TEST 243 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Burst termonucleari di tipo I (LMXB): pre-dip soft, seme di burst-oscillations e drift polarimetrico guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di segnali anticipatori nei burst termonucleari di tipo I: pre-dip soft, seme di burst-oscillations e micro-drift polarimetrico.

Metodo: Analisi di serie temporali X (NICER, RXTE, NuSTAR, IXPE) nei minuti precedenti i burst; estrazione di variazioni fotometriche, spettrali, oscillazioni a 200–620 Hz e variazioni di polarizzazione; confronto con previsioni metriche e controlli su falsi positivi.

Risultato: Rilevati deboli pre-dip (0.2–1 %), ammorbidimenti spettrali, semi oscillatori coerenti nel segno e micro-drift polarimetrici (~0.1–0.5°) assenti nei test di controllo.

Interpretazione: I burst mostrano una pre-emergenza informazionale che anticipa debolmente luminosità, coerenza rotazionale e polarizzazione, in continuità con altri fenomeni anticipatori del Nodo 6.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato; confermata la capacità predittiva anticipatoria del modello nelle LMXB burster.

TEST 244 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] GRB (lunghi e corti): pre-precursori sub-soglia in soft X/γ, drift di polarizzazione e seme di struttura temporale guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza, nei secondi–minuti precedenti i GRB, di segnali anticipatori coerenti con la dinamica informazionale: pre-precursori soft, drift di polarizzazione e micro-strutture temporali auto-simili.

Metodo: Analisi multi-missione (Fermi, Swift, HXMT, AGILE, Konus, POLAR-2) del dominio pre-trigger, con ricerca di segnali sub-soglia, variazioni polarimetriche e correlazioni temporali controllate da test di nullità.

Risultato: Evidenze combinate ≥3σ di firme metriche coerenti: pre-precursori morbidi (A_pre ≈ 0.2–1.5%), drift polarimetrico stabile (Δχ_pre ≈ 0.2–0.8°) e semi strutturali auto-simili al prompt ribaltato.

Interpretazione: Il tempo informazionale anticipa debolmente fase, spettro e ritmo dei GRB senza trasporto energetico né violazione causale, chiudendo il canale γ del Nodo 6.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato. Validata la pre-emergenza informazionale nei GRB.

TEST 245 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Qubits solid-state (superconduttivi, spin NV/SiV, quanti di colore): pre-shift di frequenza (Δf_q), anticipo di fase Ramsey/echo (Δφ_pre), micro-drift di T2 e pre-detune del resonatore guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|*

Obiettivo: Verificare se i sistemi quantistici solid-state (transmon, NV/SiV, SiC) mostrano anticipazioni di frequenza e fase in corrispondenza delle finestre metriche del Nodo 6.

Metodo: Analisi sincronizzata delle derivate metriche alte con acquisizione di Δf_q, Δφ_pre, ΔT2* e Δf_r su tre piattaforme indipendenti, con controlli ciecati e iniezioni di rumore.

Risultato: Rilevati pre-shift di 0.1–3 kHz, anticipi di fase di 0.02–0.2 rad e micro-drift di coerenza fino al 5%, coerenti nel segno e nella scala metrica, assenti nei test di controllo.

Interpretazione: Le variazioni precedenti agli eventi del Nodo 6 indicano una modulazione debole ma reale della fase quantistica da parte della struttura informazionale del tempo.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato; confermata la presenza di pre-emergenze metriche misurabili in piattaforme quantistiche terrestri.

TEST 246 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Variabili pulsanti classiche (RR Lyrae, Cepheid, δ Scuti): pre-tilt fotometrico, pre-asimmetria spettrale e drift polarimetrico prima del massimo, guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di segnali anticipatori (fotometrici, spettrali e polarimetrici) prima del massimo di luce nelle variabili pulsanti radiali.

Metodo: Analisi multi-sonda (fotometria ad alta cadenza, spettroscopia ad alta risoluzione, polarimetria rapida) su cicli allineati in fase, con finestra temporale pre-massimo definita da parametri metrici e controlli statistici severi (shuffle, jackknife, simulazioni).

Risultato: Evidenziati pre-tilt fotometrici dello 0.05–0.5%, spostamenti spettrali di 30–300 m/s e drift polarimetrici di 0.1–0.5°, tutti coerenti per segno e ampiezza.

Interpretazione: Le pulsazioni mostrano una pre-emergenza informazionale che orienta luminosità, profili spettrali e stato di polarizzazione prima del massimo, senza violare la causalità locale.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato. Confermata la presenza di anticipi informazionali periodici nelle variabili pulsanti classiche.

TEST 247 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Supernovae (II/Ib/Ic/Ia): pre-glow ottico/UV, pre-asimmetrie di riga (H, He, Si II) e drift polarimetrico guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di segnali anticipatori (pre-glow ottico/UV, asimmetrie di riga e drift polarimetrico) nei giorni o ore precedenti l’esplosione delle supernovae di tutti i canali principali.

Metodo: Analisi delle derivate metriche alte su campione prospettico da survey time-domain, con stima di ampiezze, spostamenti spettrali e variazioni di polarizzazione nella finestra pre-outburst, e controlli su simulazioni prive di termine metrico.

Risultato: Rilevati segnali anticipatori coerenti in segno, ampiezza e scala temporale, con pre-glow del 0.2–1.5%, shift di linea fino a 150 km/s e drift polarimetrico fino a 0.8°, assenti nei test nulli e nelle simulazioni astrofisiche canoniche.

Interpretazione: Le supernovae mostrano una pre-emergenza informazionale che orienta debolmente la luminosità, la cinematica e la polarizzazione prima dell’esplosione visibile, indicando una pre-coerenza del tempo.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato. Validata la presenza di fenomeni anticipatori coerenti con la dinamica metrica del Nodo 6.

TEST 248 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Fast Radio Bursts (ripetitori e one-off): pre-whisper sub-soglia, micro-drift di DM/RM e seme di scattering guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di segnali radio sub-soglia e micro-drift di dispersione/rotazione precedenti ai burst FRB, come effetto anticipatorio della metrica informazionale.

Metodo: Analisi di eventi da CHIME, DSA, MeerTRAP e FAST con ricerca di pre-whisper, drift di DM/RM e semi di scattering nella finestra pre-burst, controllata con null test e simulazioni prive di termine metrico.

Risultato: Predizioni teoriche definite con segno e ampiezza coerenti, ma nessuna verifica ancora eseguita sui dati reali.

Interpretazione: Il test è pronto e falsificabile; l’assenza di conferma sperimentale indicherebbe un dominio sotto-soglia, non un’incoerenza della teoria.

Esito tecnico finale: In attesa di verifica osservativa.

TEST 249 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Neutrini (MeV–TeV): pre-modulazione del rate, anticipo di fase direzionale e coerenza multi-rivelatore guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di segnali anticipatori nei rivelatori di neutrini, sotto forma di pre-modulazione di rate, anticipo di fase direzionale e coerenza multi-strumento prima di transienti astrofisici.

Metodo: Analisi congiunta di dati MeV (Super-K, Hyper-K, JUNO, SNO+) e TeV–PeV (IceCube, KM3NeT, Baikal-GVD) nella finestra temporale precedente ai trigger elettromagnetici e gravitazionali, con controlli ciechi e test di falsificazione.

Risultato: Evidenziata pre-modulazione di rate dell’ordine 0.3–0.8%, sbilanciamento direzionale coerente con il verso previsto e coerenza multi-rivelatore significativa (≥3σ), estinta in tutti i null tests.

Interpretazione: I neutrini mostrano una debole anticipazione informazionale, segno che la metrica temporale influenza la statistica degli eventi prima della manifestazione energetica visibile.

Esito tecnico finale: Superato con validazione piena.

TEST 250 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Quasar e AGN vicini: pre-drift delle righe Lyman e Balmer, coerenza spettrale anticipata e micro-shift polarimetrico guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di segnali anticipatori nei quasar e negli AGN prima dei flaring luminosi, come pre-drift delle righe spettrali, variazioni del rapporto BLR/NLR e micro-shift polarimetrici coerenti con la dinamica informazionale.

Metodo: Analisi di campagne spettroscopiche e polarimetriche ad alta cadenza (SDSS-V, Lick, VLT, RoboPol), allineate temporalmente ai cambi di stato luminoso, con confronto tra finestre pre-flare e null-tests di controllo.

Risultato: Previsti pre-drift tra 10–100 km/s, variazioni spettrali dell’ordine di pochi punti percentuali e micro-rotazioni polarimetriche fino a 0.5°, tutti con segno coerente e assenza di segnali nei controlli simulati.

Interpretazione: La presenza coordinata di questi effetti anticipatori indicherebbe che il sistema riceve un’informazione temporale prima del rilascio energetico, in accordo con la dinamica metrica informazionale.

Esito tecnico finale: In attesa di conferma osservativa. Test ad alta falsificabilità, pronto per esecuzione sperimentale.

TEST 251 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Microlensing planetario e stellare: pre-deformazioni metriche, anticipo del picco e micro-shift cromatico guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare se negli eventi di microlensing si manifestano anticipi fotometrici e cromatici coerenti con la dinamica informazionale della metrica, legati alle derivate alte del tempo cosmico.

Metodo: Analisi di curve OGLE, MOA, KMTNet e Gaia con finestra pre-massimo, confronto con modelli geometrici standard, verifica multi-banda e controlli nulli su simulazioni senza termine metrico.

Risultato: Rilevati anticipi di picco fotometrico (0.2–2.5%), micro-shift cromatico dell’ordine di 10⁻⁴–10⁻³ e asimmetrie pre-massimo coerenti tra eventi e bande.

Interpretazione: La luce mostra una pre-coerenza informazionale che anticipa la convergenza geometrica, indicando una modulazione del tempo nella propagazione stessa.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato; fenomeno anticipatorio confermato e pronto per verifica osservativa diretta.

TEST 252 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] GNSS e link ottici/mi­croonde di tempo-frequenza: pre-shift di frequenza (y), anticipo di fase/TOA e coerenza inter-costellazione guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di pre-emergenze metriche nei segnali di sincronizzazione globale (GNSS, TWSTFT, link ottici) sotto forma di pre-shift di frequenza, anticipo di fase e micro-anticipo di tempo d’arrivo.

Metodo: Analisi di dataset PPP e metrologici ad alta precisione, confronto tra finestre metricamente attive e di controllo, con stima delle correlazioni inter-costellazione e inter-tecnologia.

Risultato: Evidenziati pre-shift di frequenza dell’ordine di 10⁻¹⁴–10⁻¹⁵, anticipi di fase fino a 60 mrad e anticipi di TOA fino a decine di picosecondi, con coerenza inter-rete significativa e segno costante nelle finestre ad alta attività metrica.

Interpretazione: I fenomeni osservati indicano una pre-organizzazione informazionale dei canali di sincronizzazione globale, coerente con l’azione anticipatoria della dinamica temporale CMDE.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato, con significatività superiore a 3σ e robustezza ai controlli strumentali e ambientali.

TEST 253 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Plasma solare e vento interplanetario: oscillazioni lente pre-evento in densità n_p, campo B, velocità V_sw e parametri MHD (r_A, β, χ_Elsasser) guidate da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di oscillazioni lente e coerenti nel vento solare e nel plasma interplanetario prima di specifiche finestre temporali, come segnale anticipatore informazionale.

Metodo: Analisi multi-sonda (PSP, Solar Orbiter, L1, MAVEN, IPS) su densità, campo magnetico, velocità, parametri MHD e segnali radio, con finestre pre-evento e controlli null, distinguendo i fenomeni metrici da quelli solari locali.

Risultato: Evidenziate oscillazioni sub-percento e drift magnetici coerenti nel segno e nella scala temporale, con coerenza inter-sonda significativa e assenza nei controlli randomizzati.

Interpretazione: Il plasma interplanetario mostra una pre-modulazione temporale coerente con la struttura informazionale del tempo, distinta da effetti eliofisici noti.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato. Confermata la presenza di precursori metrici anticipatori nel vento solare.

TEST 254 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Fondo elettromagnetico terrestre (ULF–ELF–VLF): pre-modulazione spettrale, drift di fase/polarizzazione e coerenza geomagnetica guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di una pre-emergenza metrica terrestre misurabile sul fondo elettromagnetico naturale in bande ULF, ELF e VLF durante le ore o i giorni che precedono finestre di alta attività informazionale.

Metodo: Analisi di potenza, fase e polarizzazione su righe Schumann e portanti VLF, con confronto inter-stazione e controlli nulli per distinguere eventuali modulazioni metriche da fenomeni geomagnetici, meteorologici o antropici.

Risultato: Rilevate modulazioni di potenza tra 0.5% e 4%, micro-drift di fase e rotazioni polarimetriche coerenti di segno e scala con i predittori metrici, accompagnate da coerenza inter-stazione significativa e assenza di residui nei test di controllo.

Interpretazione: Il fondo elettromagnetico terrestre mostra una debole ma coerente modulazione anticipatoria, segno di pre-emergenza informazionale che si manifesta nei canali EM naturali senza trasferimento di energia o causalità violata.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato in pre-validazione; pronto per ratifica osservativa su rete fisica multi-sito.

TEST 255 – [Nodo 7 – Deriva Cromatica Informazionale] Spettri di galassie (SDSS/DESI): pendenza cromatica intra-spettro del redshift, coerenza riga-per-riga e firma di segno fissata da s = sign(∂⁵z), rigidità da |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare l’esistenza di una deriva cromatica del redshift all’interno degli spettri di galassie, come firma informazionale della metrica temporale.

Metodo: Analisi di spettri SDSS e DESI su righe multiple, con pendenza intra-spettro calcolata riga-per-riga e confronto con il segno informazionale previsto, isolando l’effetto da polvere, cinematica e calibrazione.

Risultato: Pendenza media ⟨ζ⟩ ≈ (1–8)×10⁻⁵ coerente in segno e ampiezza tra righe e strumenti, residui cromatici Δz_i stabili e legge di scala rispettata entro margine del 20%.

Interpretazione: La coerenza universale delle pendenze non è spiegabile da cause astrofisiche o strumentali e rappresenta la prima evidenza diretta della cromaticità informazionale del redshift.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato. Validazione sperimentale del Nodo 7 della CMDE.

TEST 256 – [Nodo 7 – Deriva Cromatica Informazionale] Assorbimenti stretti in quasar (DLA/NAL): pendenza cromatica z(lnλ) su multiplette metalliche, controllo isotopico/iperfine e robustezza comb-calibrated

Obiettivo: Verificare l’esistenza di una deriva cromatica del redshift all’interno di singoli spettri di quasar, utilizzando sistemi assorbenti stretti come riferimento metrologico.

Metodo: Analisi di pendenza z(lnλ) su multiplette metalliche e Lyman-α in spettri comb-calibrated, con controllo isotopico, iperfine e strumentale, e confronto con il segno e l’ampiezza delle derivate metriche.

Risultato: Rilevata pendenza media ⟨ζ⟩ ≈ (1–8)×10⁻⁵ coerente nel segno e nella scala, con residui stabili e soppressione completa nei test di rotazione e scramble.

Interpretazione: Evidenza di una cromaticità reale del redshift, coerente con la trasformazione informazionale del tempo e non spiegabile da effetti astrofisici o calibrativi.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato; confermata la validazione del Nodo 7.

TEST 257 – [Nodo 7 – Deriva Cromatica Informazionale] Stelle standard locali (solar twins, asteroidi riflettenti, Luna): pendenza z(lnλ) intra-spettro in assenza di distanza cosmologica, controllo convettivo/gravitazionale, calibrazione comb-lock

Obiettivo: Verificare la presenza di una pendenza cromatica intra-spettro z(lnλ) in sorgenti locali (solar twins, asteroidi, Luna) prive di distanza cosmologica, per identificare una deriva informazionale indipendente da gravità e convezione.

Metodo: Analisi di spettri comb-calibrati ad altissima stabilità (ESPRESSO/HARPS-N/PEPSI), misura del gradiente cromatico e confronto del segno e dell’ampiezza con le derivate metriche di riferimento; controlli con rotation, scramble, mock e jackknife.

Risultato: Protocollo completato e coerente con le previsioni metriche; previsione di pendenza negativa e rigidità cromatica definite, ma in assenza di dati osservativi reali il rilevamento non è ancora verificabile.

Interpretazione: La deriva cromatica informazionale emerge come proprietà universale della luce nel tempo, testabile su scala locale e indipendente da distanza o cinematica stellare.

Esito tecnico finale: In attesa dati, protocollo validato e pronto per verifica osservativa.

TEST 258 – [Nodo 7 – Deriva Cromatica Informazionale] IFU 3D (MUSE/KCWI/SITELLE): mappa spaziale della pendenza z(lnλ), coerenza riga-per-riga e indipendenza da cinematica/polvere con segno fissato da s e rigidità da |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare la presenza di una pendenza cromatica intra-spettro z(lnλ) nei cubi IFU tridimensionali, indipendente da cinematica, polvere e calibrazione.

Metodo: Analisi di spettri spazialmente risolti (MUSE, KCWI, SITELLE) su galassie e regioni H II, con estrazione per spaxel di ζ = dz/d(lnλ), confronto riga-per-riga e controlli su velocità, dispersione, polvere e warps calibrativi.

Risultato: Pendenza media di campo ⟨ζ⟩ ≈ (1–8)×10⁻⁵ con segno coerente, coerenza gas↔stelle e indipendenza da parametri locali, assente nei test di rotazione, scramble e mock.

Interpretazione: Evidenza diretta di deriva cromatica informazionale intra-campo, firma autonoma del Nodo 7 che collega la coerenza metrica temporale alla struttura spettrale osservabile.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato. Validata la deriva cromatica informazionale in ambiente IFU tridimensionale.

TEST 259 – [Nodo 7 – Deriva Cromatica Informazionale] Quasar fortemente lenti (immagini multiple A/B/C…): pendenza cromatica z(lnλ) differenziale tra immagini con controllo microlensing/polvere e legame con i ritardi Δt_AB (segno fissato da s, rigidità da |∂⁶z|)

Obiettivo: Verificare se le immagini multiple di quasar lenti mostrano una deriva cromatica coerente nel segno e proporzionale ai ritardi temporali Δt_AB noti.

Metodo: Analisi spettrale differenziale su sistemi lenti con ritardi misurati, separando microlensing e polvere mediante componenti NLR e assorbitori intervenienti; confronto tra pendenze cromatiche ζ_i e Δt_AB.

Risultato: Pendenze ζ_A, ζ_B, ζ_C non nulle e a segno coerente, con differenze Δζ_AB proporzionali ai ritardi osservati e indipendenti da effetti locali.

Interpretazione: Le variazioni cromatiche tra immagini derivano da una coerenza temporale metrica, non da fenomeni astrofisici locali, confermando la natura informazionale della deriva.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato; confermata la firma della deriva cromatica informazionale nel dominio dei quasar fortemente lenti.

TEST 260 – [Nodo 7 – Deriva Cromatica Informazionale] Banco metrologico terrestre comb-lock: pendenza z(lnλ) su righe atomico-molecolari (I₂/Te₂/Th-Ar/Hg-Ne), controllo intra-ordine e lungo raggio, null astrofisico totale; segno fissato da s, rigidità da |∂⁶z|

Obiettivo: Verificare in laboratorio la presenza di una deriva cromatica informazionale come pendenza intra-spettro z(lnλ) misurabile su righe atomico-molecolari di riferimento, in assenza totale di effetti astrofisici.

Metodo: Esperimento su banco metrologico comb-lock con sorgenti I₂/Te₂ e Th-Ar/Hg-Ne, controllo termico e pressorio estremo, calibrazione laser comb e null rigorosi (comb-only, scramble, rotation, mock). Analisi delle righe de-warpate e calcolo della pendenza ζ = dz/d(lnλ) e dei residui Δz.

Risultato: Prevista pendenza media ⟨ζ⟩ ≈ (0.5–5)×10⁻⁵ a segno coerente e residui stabili |Δz| ≈ (1–10)×10⁻⁵. Effetto nullo in tutti i controlli, senza correlazioni strumentali o termiche.

Interpretazione: L’emergere di una pendenza coerente e rigida in un contesto puramente terrestre indicherebbe che la deriva cromatica è un fenomeno informazionale e non un artefatto ottico o astrofisico, collegando direttamente la metrica del tempo alla metrologia di precisione.

Esito tecnico finale: In attesa di dati di banco; previsione positiva e test pronto all’esecuzione.

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