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Come spiega la CMDE le fluttuazioni primordiali della CMB senza inflazione?

Domanda completa:

"Una questione per me cruciale è questa: se nella sua teoria CMDE 4.1 non c’è espansione dello spazio né inflazione, come giustifica allora le fluttuazioni primordiali che osserviamo nella radiazione cosmica di fondo? Nel modello standard queste derivano da oscillazioni quantistiche allungate dall’inflazione, che spiegano sia la coerenza angolare della CMB sia l’origine delle strutture cosmiche. Se lei toglie l’inflazione, da dove vengono quelle anisotropie?"

Risposta CMDE

La CMDE 4.1 non attribuisce le fluttuazioni primordiali a un processo di inflazione geometrica, ma a un principio informazionale intrinseco della fase iperprimordiale. In questo stadio iniziale, la funzione z(t) non descrive ancora variazioni progressive, ma un dominio perfettamente coerente in cui l’intero contenuto informazionale dell’universo è già correlato. Le anisotropie non nascono da un’espansione, ma da modulazioni armoniche interne al campo informazionale originario, che si propagano nel tempo seguendo la trasformazione metrica. È per questo che nella CMDE non servono né inflazione né meccanismi di stretching dello spazio: la coerenza osservata nella CMB è il riflesso diretto di una correlazione originaria, conservata e trasformata dal tempo. In pratica, ciò che ΛCDM legge come “fluttuazioni amplificate dall’inflazione”, la CMDE lo interpreta come memoria armonica del campo informazionale. Questa memoria è testabile: la CMDE prevede che le anisotropie abbiano una struttura derivabile dalle derivate alte di z(t), e infatti le simulazioni mostrano che le modulazioni metriche coincidono con le anomalie spettrali già osservate da Planck e WMAP. Non è il vuoto che fluttua in uno spazio che si allunga, è il tempo che modula l’informazione in schemi coerenti e ripetibili.


Conclusione

Le fluttuazioni primordiali non richiedono inflazione: nella CMDE sono parte della struttura originaria del tempo informazionale. La CMB non è la prova di uno spazio che si è espanso troppo in fretta, ma il segno che l’universo porta impressa la memoria armonica del suo stato iniziale.

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