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Una metrica globale: perché z(t) non appartiene a nessun luogo
Nella maggior parte delle teorie cosmologiche, le leggi vengono applicate localmente. Si definisce un punto, un sistema di riferimento, una regione dello spazio, e da lì si costruisce la dinamica. Il tempo stesso, in queste visioni, è spesso una coordinata locale: ciò che accade dipende da dove ti trovi, da come ti muovi, da quali condizioni iniziali hai scelto. La CMDE 4.1 rompe anche questa abitudine. La funzione z(t) non nasce in un luogo, non dipende da una regione, non è
5 giorni faTempo di lettura: 2 min


Senza parametri liberi: quando una metrica non chiede di essere aggiustata
In molte teorie fisiche moderne, la forma delle leggi non basta: servono parametri. Costanti da scegliere, esponenti da variare, termini aggiuntivi da introdurre quando un nuovo dataset non si lascia spiegare facilmente. È il regno dei fit: si parte da una struttura generale, si lasciano aperte alcune manopole, e si ruotano finché i punti sperimentali non si appoggiano sulla curva desiderata. È un modo efficace di lavorare, ma lascia sempre una domanda sospesa: quanto di ciò
11 dicTempo di lettura: 2 min


Perché il tempo va in logaritmo: il passo nascosto della CMDE
Quando si guarda la CMDE 4.1 dall’esterno si vede una sola curva, z(t), che attraversa l’universo dalle origini fino al presente. Ma dietro quella curva c’è una scelta silenziosa che raramente le teorie cosmologiche spiegano: a un certo punto, il tempo viene “girato” in logaritmo. Nella fase intermedia la CMDE non lavora più con il tempo nudo, ma con il suo logaritmo. Non è un trucco matematico, non è un artificio per far funzionare i conti: è una scelta informazionale precis
26 novTempo di lettura: 2 min


Il tempo che ricorda: la memoria come fondamento della metrica
Nelle teorie classiche, il tempo è una successione di istanti: un flusso che non lascia tracce. Ogni momento cancella il precedente, come l’acqua di un fiume che scorre senza mai trattenere ciò che porta con sé. Nella CMDE 4.1, invece, il tempo non dimentica. Ogni variazione che attraversa la funzione z(t) non si perde, ma si deposita, diventando parte della sua stessa struttura. È da questa stratificazione che nasce la memoria metrica dell’universo. La CMDE descrive un tempo
15 novTempo di lettura: 2 min


La direzione del tempo: perché nella CMDE non si torna indietro
Siamo abituati a pensare al tempo come a una linea che scorre in avanti, ma non abbiamo mai davvero spiegato perché. La fisica classica, nelle sue equazioni fondamentali, non preferisce una direzione all’altra: la meccanica, la relatività e perfino la maggior parte delle formulazioni quantistiche funzionerebbero anche se il tempo scorresse al contrario. L’irreversibilità, nella visione tradizionale, viene spiegata attraverso la statistica, l’entropia, il disordine che aumenta
5 novTempo di lettura: 2 min


Quando la legge nasce da sé: l’autogenerazione della metrica
In quasi tutte le teorie fisiche, le leggi vengono assunte come date: esistono, agiscono, ma non si chiede da dove provengano. Si parte da equazioni predefinite, da costanti fissate, da simmetrie imposte. La CMDE 4.1 rompe questo schema: nella sua visione, la legge non è esterna all’universo. È l’universo stesso a generarla, nel momento in cui comincia a trasformarsi. La funzione z(t) non è un’equazione inventata per descrivere un fenomeno, ma la forma con cui il tempo si aut
26 ottTempo di lettura: 2 min


La coerenza metrica: quando l’universo si riconosce
Ogni teoria dell’universo parla di forze, equazioni, parametri, ma raramente si chiede cosa renda tutto questo coerente. La CMDE 4.1 nasce proprio da questa domanda: cosa tiene unito il tempo? Cosa impedisce che l’universo si frantumi in mille versioni di sé stesso, ciascuna con un ritmo diverso? La risposta è semplice solo in apparenza: la coerenza metrica. La funzione z(t) non descrive soltanto un’evoluzione, ma un equilibrio. Ogni punto del suo andamento rispetta la stessa
16 ottTempo di lettura: 2 min


Il tempo non misura: agisce
Rappresentazione simbolica del tempo come campo informazionale attivo: una spirale luminosa attraversata da segni e formule fluttuanti che si intrecciano nello spazio cosmico, evocando l’idea che il tempo non scorra ma agisca, generando la realtà attraverso la propria dinamica interiore.
6 ottTempo di lettura: 1 min


Derivare il tempo: quando la metrica rivela le sue armonie nascoste
Una funzione matematica non è solo una linea tracciata su un piano: è una sorgente di informazioni potenzialmente infinita. Ogni volta...
26 setTempo di lettura: 2 min


Perché tre fasi? La struttura nascosta di z(t)
Ogni teoria sceglie una forma per descrivere l’universo, e spesso questa forma è dettata dai dati o dalla necessità di semplificare. La...
16 setTempo di lettura: 1 min


La continuità nascosta: perché z(t) non si interrompe mai
Molte teorie fisiche costruiscono il loro impianto come una somma di pezzi: un termine che vale in un regime, un altro che si applica in...
5 setTempo di lettura: 2 min


La luce come unico messaggero: il tempo che si racconta da sé
Tutto ciò che sappiamo dell’universo ci arriva sotto forma di luce. Non tocchiamo le galassie lontane, non attraversiamo il plasma...
26 agoTempo di lettura: 2 min


La materia è un riflesso: perché la CMDE non ha bisogno di sostanza
La fisica tradizionale ha sempre posto la materia al centro della scena: particelle, masse, campi, forze invisibili che agiscono per dare...
18 agoTempo di lettura: 1 min


Perché “z”? Il simbolo che misura la distanza senza parlare di spazio
Nella cosmologia classica, la lettera z indica il redshift, lo spostamento verso il rosso della luce proveniente da oggetti lontani. È...
12 agoTempo di lettura: 1 min


Sincronicità cosmica: quando eventi lontani battono allo stesso tempo
Nella fisica classica ogni relazione tra eventi richiede un filo invisibile che li unisca, un segnale, un’influenza, una causa che...
8 agoTempo di lettura: 2 min


Lo spazio c’è ancora? Cosa resta quando la metrica misura solo il tempo
Chi legge la CMDE per la prima volta si chiede, quasi inevitabilmente: ma lo spazio, che fine fa? Se tutto è basato sul tempo, se la...
7 agoTempo di lettura: 2 min


Non misura distanze: z(t) come atto fondativo della CMDE
Tutti cercano di sapere quanto è lontano qualcosa. Quanto si è spostato, quanto si è allungato, quanto ha viaggiato nello spazio. È un...
3 agoTempo di lettura: 2 min


z(t): la curva che non poteva essere diversa
Ci sono curve che si costruiscono a partire dai dati, inseguendo punti, limando residui, rincorrendo il miglior fit. E poi ci sono curve...
1 agoTempo di lettura: 2 min


Il presente non è neutro: la CMDE e l’assenza del redshift zero
Tutti credono che ci sia un momento, uno solo, in cui l’universo si ferma. Un istante in cui il redshift è zero, il tempo è adesso, e...
29 lugTempo di lettura: 2 min


Il tempo non si inverte: la direzionalità informazionale della CMDE
Tutti parlano del tempo come se fosse una linea, un asse neutro su cui ci si può muovere avanti o indietro, come in una storia da...
28 lugTempo di lettura: 2 min


Una sola curva, un solo racconto: l’unicità metrica della CMDE
In un universo dove tutto sembra moltiplicarsi — modelli, ipotesi, interpretazioni — la CMDE ha scelto di seguire una sola curva. Non è...
25 lugTempo di lettura: 2 min


L’universo non evolve. Si riorganizza: la CMDE come logica metrica del cambiamento
Ci hanno abituati a pensare l’universo come qualcosa che evolve. Come un meccanismo in divenire, che parte da uno stato iniziale e poi...
24 lugTempo di lettura: 2 min


L’universo non è lontano. È profondo: la CMDE come immersione metrica nel tempo
Quando guardiamo una galassia distante, ci dicono che la stiamo osservando “com’era miliardi di anni fa”. È una frase ripetuta ovunque....
22 lugTempo di lettura: 2 min


La rapidità che non accelera: il senso dell’esponenziale nella fase iperprimordiale della CMDE
C’è un tratto, all’inizio di z(t), che sembra esplodere nel nulla. È una curva esponenziale così ripida, così stretta, così affilata, che...
20 lugTempo di lettura: 2 min
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