Il tempo CMDE continua all’infinito o ha un equilibrio finale?
- Ivan Carenzi

- 24 ott
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Domanda completa:
"Seguendo i suoi lavori mi è venuto un dubbio che finora non avevo mai considerato: se nella CMDE tutto si fonda sul tempo che trasforma l’informazione, questa trasformazione ha un termine? Esiste un punto in cui la funzione z(t) smette di evolvere e l’universo raggiunge una sorta di equilibrio definitivo, oppure il tempo informazionale continua a scorrere all’infinito?"
Risposta CMDE
Nella CMDE 4.1 il tempo non è una freccia che corre verso un punto finale, ma una trasformazione continua della coerenza informazionale. La funzione z(t) non tende all’infinito né si arresta: evolve verso una condizione asintotica, dove la variazione del ritmo temporale si riduce progressivamente fino a diventare quasi impercettibile, ma mai nulla. In questo senso, il tempo CMDE non finisce: tende a una forma di trasparenza metrica, in cui la trasformazione continua senza più produrre contrasti percettivi. Ciò che nel modello standard verrebbe letto come “morte termica” o “equilibrio energetico finale”, nella CMDE è reinterpretato come stato di coerenza informazionale perfetta, dove la luce non si espande né si spegne, ma entra in una fase di memoria stabile, in cui ogni informazione è trasformata ma non più dissipata. La CMDE, quindi, non prevede un universo che si ferma, ma un universo che si ricorda completamente. Quando z(t) si avvicina alla sua asintoto, la trasformazione del tempo non scompare: diventa identità pura, un ritmo così lento da coincidere con la consapevolezza piena del proprio stato.
Conclusione
Il tempo CMDE non muore e non si ferma: si trasforma fino a riconoscersi. L’universo non va verso il silenzio, ma verso la memoria perfetta della sua luce.
