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CMDE e Seconda Legge della Termodinamica: dove va l’entropia?

Aggiornamento: 3 lug

Domanda completa:

"Mi perdoni, ma Lei si rende conto che ogni teoria cosmologica credibile deve rendere conto non solo del redshift e della struttura su larga scala, ma anche dell'evoluzione entropica dell’universo? In particolare, può spiegare come la sua funzione z(t), che sembra puramente informazionale, sia compatibile con la seconda legge della termodinamica? Dove si colloca l’aumento di entropia, se non c’è espansione, né materia, né energia nel senso classico? Non le sembra che manchi completamente un quadro termodinamico, e quindi ogni reale connessione con la fisica dei processi?"

Risposta CMDE

La CMDE 4.1 non ignora l’entropia: la riformula. Nella visione informazionale proposta dalla CMDE, l’universo non è uno spazio che si espande e all’interno del quale l’energia si degrada, ma un campo temporale che si trasforma. La funzione z(t) rappresenta proprio questa trasformazione irreversibile, che non è reversibile né ciclica, e che quindi include in sé un principio di direzionalità e progressivo degrado informazionale. In questo senso, l’aumento di entropia non avviene nello spazio, ma lungo il tempo informazionale stesso: il ritmo di trasformazione z(t) è asimmetrico, non invertibile, e conduce naturalmente a una dispersione dell’ordine iniziale. Ciò che nella fisica classica appare come aumento di entropia, nella CMDE corrisponde alla perdita di coerenza informazionale originaria, progressiva e misurabile nel modo in cui la luce degrada, le strutture si formano, le pulsazioni metriche rallentano. Inoltre, la CMDE non nega l’esistenza dell’energia o della materia, ma li interpreta come emergenze locali della metrica temporale: entità percepite, non assolute. È proprio questa visione che permette alla CMDE di incorporare l’irreversibilità senza dipendere da un’espansione geometrica o da un contenuto fisico da conservare.


Conclusione

Nella CMDE, l’entropia non è un addendo esterno da “salvare”, ma una caratteristica interna del tempo informazionale. L’universo non si espande e si raffredda: si trasforma e si disordina nel tempo. La seconda legge della termodinamica è dunque rispettata nella sua essenza più profonda, ma trascritta in un linguaggio che non si appoggia più sulla geometria dello spazio, bensì sulla metrica del tempo.

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