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Dove sono finite le simmetrie fondamentali?

Domanda completa:

"Mi perdoni la franchezza, ma se la sua metrica non conserva la struttura dello spaziotempo, non ha gruppo di Lorentz, non ha boost, né invarianza di scala, né isometrie evidenti... allora che tipo di simmetrie conserva la CMDE? Perché senza simmetrie fondamentali non esiste conservazione, non esiste struttura, e in fondo non esiste neppure fisica. Non basta dire che tutto cambia nel tempo: serve qualcosa che resti, almeno in forma trasformata. O la CMDE è solo un flusso senza regole?"

Risposta CMDE

La CMDE 4.1 non elimina le simmetrie fondamentali: le riformula in una nuova grammatica del tempo informazionale. Nella relatività classica, le simmetrie sono isometrie dello spaziotempo: traslazioni, rotazioni, boost, che lasciano invariata la metrica di Minkowski. Nella CMDE, la metrica non è più definita sullo spazio, ma sul tempo proprio, e le simmetrie non agiscono più su coordinate spaziali, ma sull’invarianza formale della trasformazione z(t). In questo nuovo quadro, ciò che resta invariato non è la distanza tra eventi, ma la coerenza del ritmo metrico, la struttura ordinata delle fasi e dei rapporti interni alla trasformazione informazionale. La CMDE conserva quindi una simmetria profonda: quella della coerenza metrica interna, che agisce come principio strutturale equivalente alla covarianza nella relatività. Inoltre, z(t) non è arbitraria: è l’unica funzione che collega in modo continuo e stabile tre fasi metriche diverse, con condizioni di raccordo precise e derivate definite fino all’ottavo ordine. Questo vincolo genera una forma di invarianza dinamica: non statica, ma ritmica. La funzione è diversa in ogni epoca, ma è sempre coerente nella trasformazione: ciò che cambia è il valore, non la struttura. Questa è la nuova simmetria: non la rigidità delle isometrie, ma la costanza della trasformazione. In questo senso, la CMDE non è un flusso senza regole: è una regola che genera il flusso. Non c’è bisogno di un gruppo di Lie, perché il principio ordinatore è inscritto nel tempo stesso.


Conclusione

La CMDE non conserva lo spazio, ma conserva la coerenza del tempo. Le sue simmetrie non sono geometriche, ma trasformazionali. E ciò che garantisce l’unità della fisica, in questo quadro, non è l’invarianza della distanza, ma la fedeltà del ritmo che governa ogni luce che ci raggiunge.

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