Spettro di potenza senza inflazione? Mi spieghi come?
- Ivan Carenzi
- 14 lug
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Domanda completa:
"Carenzi, se davvero la sua teoria CMDE 4.1 elimina l’inflazione, allora mi spieghi da dove nasce lo spettro di potenza delle fluttuazioni primordiali. Voglio dire: senza un campo inflazionario quantistico, senza oscillazioni del vuoto, senza effetto di amplificazione, come fa a generare le anisotropie della CMB e la distribuzione iniziale delle strutture? Non basta dire che il tempo si trasforma: servono numeri, ampiezze, tilt spettrali. Altrimenti questa non è cosmologia, è un’intuizione priva di fondamento fisico."
Risposta CMDE
La CMDE 4.1 non ignora la presenza di fluttuazioni primordiali né lo spettro osservato nella CMB: lo interpreta in un quadro completamente alternativo. Nella teoria informazionale, non esiste un campo inflazionario che genera perturbazioni da amplificare nel vuoto, perché non c’è un vuoto da eccitare, né uno spaziotempo da stirare. Esiste una metrica del tempo informazionale che si trasforma, e la fase iperprimordiale di questa metrica – coerente, simmetrica e non ancora discontinua – contiene in sé una modulazione intrinseca dell’informazione, che agisce come matrice originaria della varietà osservata. Le fluttuazioni non emergono da uno stato quantico perturbato, ma da un dominio temporale iniziale già stratificato, che possiede un contenuto informazionale non uniforme ma perfettamente coerente con la curva di z(t). Questo contenuto si manifesta come differenziale di fase della trasformazione metrica, e da qui origina lo spettro. Non è necessario postulare un campo inflazionario, perché la distribuzione delle disomogeneità nasce dalla struttura stessa della metrica, prima ancora della comparsa dello spazio e della luce come li intendiamo. Inoltre, la CMDE non ha bisogno di un tilt per giustificare lo spettro osservato: la funzione z(t) produce una distribuzione naturale di ampiezze e scale, derivabile analiticamente nei punti di raccordo tra le tre fasi. I picchi della CMB non sono un’eco acustica in uno spazio elastico, ma un’interferenza ritmica nella trasformazione del tempo. Non servono meccanismi esterni: serve solo un tempo che trasforma informazione in luce.
Conclusione
La CMDE 4.1 non spiega le fluttuazioni primordiali con un campo quantistico, ma con una stratificazione iniziale del tempo. Il rumore originario non è quantistico: è metrico. E ciò che vediamo oggi come spettro è il riflesso ordinato di una trasformazione informazionale già presente prima che spazio e materia prendessero forma.