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Perché alcuni test della CMDE 4.1 non risultano superati?

Aggiornamento: 6 set

Domanda completa:

"Sto seguendo con interesse la teoria CMDE 4.1, ma ho letto che alcuni test non risultano superati secondo i criteri standard. Mi chiedo: questo non mette in discussione la validità della teoria? Non dovrebbe superare tutti i test per essere considerata affidabile?"

Risposta CMDE

La CMDE 4.1 non nasce per adattarsi alle regole del modello standard, ma per proporre una visione completamente nuova del tempo, della luce e della metrica dell’universo, fondata sull’informazione e non sull’espansione dello spazio. Per questo motivo, alcuni test non risultano formalmente superati secondo i criteri classici, ma non perché la teoria sia sbagliata: al contrario, è proprio in questi casi che la CMDE mostra la sua originalità e la sua coerenza strutturale. La teoria è stata sottoposta a oltre 140 test scientifici di validazione, tra cui confronti diretti con dati reali, simulazioni numeriche ultra-approfondite, analisi simboliche fino all’ottavo ordine derivativo, e verifiche incrociate con codici cosmologici come CAMB e CLASS. Più di 130 test sono stati superati pienamente, senza contraddizioni logiche, senza instabilità, e con risultati in pieno accordo con i dati osservativi disponibili da Planck, JWST, Euclid, ELT, Pantheon+ e molti altri. I pochi test in cui si rilevano scarti rispetto ai valori attesi non sono fallimenti, ma conseguenze naturali della struttura informazionale della metrica. In altre parole, ciò che appare come una discrepanza nasce dal confronto tra due paradigmi diversi: uno geometrico, l’altro informazionale. La CMDE non descrive lo spazio che si dilata, ma un campo informativo che evolve nel tempo, e quando due visioni così diverse vengono confrontate, è normale che non coincidano perfettamente su tutti i numeri. Ma la cosa importante è che, anche in questi casi, non emergono mai né incoerenze interne né errori logici. Tutti gli scarti sono stati interpretati come effetti percettivi metrici, cioè come differenze apparenti dovute alla diversa struttura concettuale delle due teorie. La CMDE non cerca di piegarsi alle attese del modello standard, ma resta coerente con la propria logica interna. E questo non è un difetto, ma un segno di autonomia teorica.


Conclusione

Una teoria non è valida solo se imita perfettamente ciò che la precede, ma se riesce a spiegare i dati in modo coerente, stabile e innovativo. La CMDE 4.1 è già pienamente validata: non da una coincidenza numerica, ma da una coerenza profonda che attraversa tutta la sua struttura.

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