Sincronicità cosmica: quando eventi lontani battono allo stesso tempo
- Ivan Carenzi

- 8 ago
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Aggiornamento: 6 set

Nella fisica classica ogni relazione tra eventi richiede un filo invisibile che li unisca, un segnale, un’influenza, una causa che percorra lo spazio per mettere in accordo ciò che avviene. È un modo di pensare che nasce dall’idea di uno spazio che governa le distanze e di un tempo che scorre uguale per tutti, come un sottofondo uniforme. Ma nella CMDE 4.1 il tempo non è un semplice sottofondo: è la struttura stessa dell’universo, la matrice informazionale che ordina ciò che accade. Per questo, due eventi lontani miliardi di anni luce possono sembrare “sincronizzati” senza che ci sia mai stato un messaggio tra loro. Non sono collegati da uno scambio, ma immersi nello stesso processo di trasformazione.
Se la luce porta memoria, e questa memoria è la traccia del tempo che si è trasformato, allora ogni evento cosmico è una nota scritta sullo stesso spartito. Una galassia che emette un lampo gamma in un angolo remoto del cosmo e un ammasso di quasar che varia di luminosità in un punto opposto non sono due voci indipendenti: sono due espressioni diverse della stessa frase temporale. La CMDE vede in questo una coerenza globale, non come un’improbabile coincidenza, ma come una conseguenza naturale di una metrica unica e irreversibile che attraversa ogni punto dell’universo. Non c’è bisogno che gli eventi “si parlino”: basta che rispondano alla stessa variazione di z(t).
Il modello standard tratta questi allineamenti come casi statistici da quantificare o come indizi di processi locali ancora ignoti. La CMDE invece li legge come manifestazioni dirette della natura del tempo informazionale, che non si divide in frammenti indipendenti ma scorre come un unico fiume che tutti gli eventi condividono. Così la sincronicità cosmica non è un mistero da spiegare aggiungendo nuove forze o ipotizzando contatti impossibili: è la prova che il tempo, in questa visione, non è un contenitore neutro, ma il vero legame invisibile che unisce ciò che accade, ovunque e comunque


