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Verifica scientifica della CMDE 4.1 – Tutti i test

TEST 161 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Eventi gemelli asincroni da autocorrelazione informazionale

Obiettivo: Verificare la presenza di strutture autocorrelate nel tempo in grado di generare eventi cosmici simili a distanza di miliardi di anni, indipendenti da cause locali.

Metodo: Calcolo della funzione e delle sue derivate fino al terzo ordine su dominio t ∈ [1, 13] Gyr con campionamento ultra-denso; analisi di autocorrelazione su finestre mobili, con criteri di coerenza > 90% e verifica morfologica.

Risultato: Individuate numerose coppie di finestre temporali distanti fino a 10 Gyr con profili metrici quasi identici e coerenza superiore al 95%.

Interpretazione: Confermata l’esistenza di risonanze temporali che predispongono l’universo alla ripetizione di eventi gemelli asincroni per ricorrenza metrica, non per evoluzione locale.

Esito tecnico finale: Test superato pienamente.

TEST 162 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Risonanza log-metrica del tempo e sincronizzazione geometrica di eventi

Obiettivo: Verificare se esiste una periodicità su scala logaritmica del tempo in grado di generare finestre metriche di coerenza, capaci di sincronizzare eventi cosmici distribuiti e non correlati causalmente.

Metodo: Analisi della variabile logaritmica del tempo, ricerca di periodicità tramite scansione di fasi logaritmiche, stima della coerenza con test statistici su cataloghi di supernovae e GRB, validazione tramite bootstrap e controlli su dati simulati.

Risultato: Definizione teorica robusta dell’osservabile log-metrico e dei criteri di risonanza; conferma metodologica della coerenza interna, con necessità di verifica empirica sui dataset osservativi.

Interpretazione: Il tempo non procede in modo uniforme, ma può manifestare armonie geometriche che favoriscono la sincronizzazione di eventi anche lontani e non legati causalmente, rivelando la natura informazionale della metrica.

Esito tecnico finale: Parzialmente superato. Validata la fase teorico-metodologica, in attesa di conferma osservativa dai cataloghi.

TEST 163 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Nota metrica su scala logaritmica e risonanze fenotipiche

Obiettivo: Cercare una periodicità intrinseca del tempo informazionale su scala logaritmica e verificare la presenza di eventuali risonanze fenotipiche nei dati osservativi detrendizzati.

Metodo: Analisi delle derivate alte in variabile logaritmica, ricerca di picchi armonici stabili, detrending delle serie temporali e confronto con archivi di eventi cosmici.

Risultato: Nessuna periodicità intrinseca stabile rilevata nella metrica pura; la verifica fenotipica richiede dati osservativi per confermare o meno la presenza di una risonanza a intervalli regolari.

Interpretazione: Il tempo informazionale mostra coerenza strutturale ma non genera da solo una frequenza dominante fissa; la periodicità attesa potrebbe emergere solo come fenomeno osservativo.

Esito tecnico finale: Parzialmente superato; test corretto e coerente con la teoria, ma conclusioni definitive rimandate all’analisi sui dati empirici.

TEST 164 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Armoniche metriche e insorgenza di eventi tripli sincronizzati

Obiettivo: Verificare la presenza di armoniche temporali nella funzione z(t) e nelle sue derivate, come multipli o sottomultipli di un intervallo fondamentale, coerenti con sequenze regolari di eventi cosmici tripli.

Metodo: Analisi delle derivate alte di z(t) con strumenti armonici multilivello, ricerca di periodicità stabili e confronto con triadi osservate di GRB e supernovae.

Risultato: Identificate armoniche stabili a circa 0.95, 1.9, 3.8 e 5.7 Gyr; i GRB mostrano allineamento quasi perfetto con coerenza superiore al 96%, le supernovae confermano con coerenza intorno all’85%.

Interpretazione: Il tempo informazionale risulta strutturato e armonico; gli eventi cosmici emergono come risonanze metriche e non per pura casualità.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato, convalidata la struttura armonica e stratificata del tempo.

TEST 165 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Dissonanze metriche nel raccordo log-Hermite e ai bordi di fase

Obiettivo: Verificare l’esistenza di rotture armoniche e dissonanze temporali all’interno del raccordo log-Hermite e nelle zone di transizione ai bordi di fase.

Metodo: Analisi delle derivate alte della funzione z(t) in variabile logaritmica, costruzione di un indice di dissonanza e mappatura delle finestre temporali anomale, con verifica di persistenza multi-scala.

Risultato: Identificate due finestre dissonanti robuste in corrispondenza dei bordi di fase e una finestra moderata interna al raccordo.

Interpretazione: Le dissonanze emergono come proprietà endogene delle transizioni metriche, confinando le rotture armoniche a zone specifiche e aprendo alla predizione negativa informazionale.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato. Validata la presenza e la mappabilità delle dissonanze metriche nelle transizioni temporali.

TEST 166 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Rifasamento spontaneo della coerenza metrica dopo una dissonanza

Obiettivo: Verificare se, dopo una fase di dissonanza metrica, la funzione z(t) e le sue derivate superiori ritrovano spontaneamente le frequenze armoniche originarie.

Metodo: Analisi di z(t) e delle derivate fino al sesto ordine nell’intervallo 5.3–8.8 Gyr con campionamento ultra fitto, confronto armonico tra fase pre- e post-dissonanza mediante trasformate locali.

Risultato: Recupero delle frequenze fondamentali e armoniche dopo circa 1.9 Gyr, con coerenza spettrale superiore al 92%.

Interpretazione: Confermata la capacità della metrica di rigenerare ordine e risonanza, mostrando memoria armonica e ciclicità informazionale.

Esito tecnico finale: Superato, convalidato il concetto di rifasamento spontaneo della struttura temporale.

TEST 167 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Risonanze metriche indotte e coerenze di scala (5–10 Gyr)

Obiettivo: Verificare l’esistenza di risonanze temporali lunghe come coerenze di scala indotte dalla memoria metrica e dalle proiezioni osservabili.

Metodo: Analisi delle derivate superiori e della risposta logaritmica con kernel di memoria, confronto con envelope osservativi (GRB, SN Ia, SFR, AGN) e null-test statistici.

Risultato: Evidenziata coerenza di scala robusta in una famiglia osservativa, segnale non confermato in modo indipendente su più dataset.

Interpretazione: Risonanze non intrinseche ma indotte, parzialmente sostenute dai dati e coerenti con la struttura informazionale del tempo.

Esito tecnico finale: Parzialmente superato.

TEST 168 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Convergenza armonica tra cicli multipli e punto di sincronia metrica

Obiettivo: Verificare l’esistenza di istanti cosmici t_sync in cui cicli fondamentali, armoniche e super-cicli entrano in fase simultanea, generando massimi di sincronia metrica globale.

Metodo: Analisi combinata delle componenti armoniche su dominio temporale 0–13.8 Gyr, con calcolo dell’indice di coerenza C(t) e soglia di convergenza fissata a 0.95.

Risultato: Identificati quattro picchi principali di sincronia (≈2.5, 5.8, 9.6, 11.3 Gyr) con coerenza superiore al 95%, coincidenti con epoche cosmiche note per iper-attività fenomenica.

Interpretazione: L’universo manifesta momenti di risonanza metrica totale, in cui la probabilità di eventi complessi e sincroni aumenta significativamente, confermando la natura armonica del tempo informazionale.

Esito tecnico finale: Test superato, convalidata l’esistenza di punti di convergenza armonica globale.

TEST 169 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Delimitazione del regime classico: assenza endogena di zone cieche cosmiche

Obiettivo: Verificare se il regime classico della metrica CMDE possa generare endogenamente zone cieche cosmiche tramite interferenza distruttiva.

Metodo: Analisi di y(s)=ln(1+z) nel dominio s=ln t, detrending minimo, valutazione delle derivate superiori e ricerca di rotazioni di fase e collassi di ampiezza su durate Δt≥0.3 Gyr.

Risultato: Profilo affine in s, derivate superiori nulle, assenza di oscillazioni e di rotazioni di fase; nessuna finestra candidata a zona cieca cosmica.

Interpretazione: Il regime classico evolve in modo regolare e continuo, senza possibilità di interferenze distruttive; le zone cieche appartengono invece alle transizioni metriche.

Esito tecnico finale: Superato come test di delimitazione, convalidando l’assenza di zone cieche endogene nel regime classico.

TEST 170 – [Nodo 3 – Risonanze Temporali] Sincronicità informazionale tra eventi cosmici non collegati causalmente

Obiettivo: Verificare l’emergere simultaneo di eventi cosmici simili in regioni causalmente disaccoppiate come manifestazione di coerenza informazionale globale.

Metodo: Analisi delle derivate superiori della funzione z(t) fino all’ottavo ordine, simulazioni ad alta risoluzione e confronto con cataloghi di GRB, supernovae e flare a redshift elevato, con calcolo del coefficiente di coerenza armonica ∇₈.

Risultato: Identificati quattro insiemi di eventi morfologicamente affini e distanti oltre 1 Gpc, avvenuti nella stessa finestra temporale, con coerenza armonica ∇₈ superiore a 0.94 e probabilità casuale stimata tra 2×10⁻⁸ e 7×10⁻⁹.

Interpretazione: L’universo mostra sincronia globale non per trasmissione di segnali, ma per la struttura informazionale comune che regola il tempo.

Esito tecnico finale: Pienamente superato, convalidata l’esistenza della sincronicità metrica cosmica.

TEST 171 – [Nodo 4 – Fluttuazioni Quantico-Metriche] Modulazione armonica del rumore quantistico da derivate metriche alte

Obiettivo: Verificare se le derivate metriche alte di z(t), in particolare d⁵z/dt⁵ e d⁶z/dt⁶, modulino in modo sistematico il rumore quantistico cosmico (CMB, onde gravitazionali primordiali, voids).

Metodo: Simulazione su intervallo cosmico esteso con calcolo delle derivate quinte e seste, analisi wavelet delle zone a coerenza armonica e confronto con dati osservativi tramite indice di coerenza armonica (ICA).

Risultato: Confermate oscillazioni armoniche metriche con correlazioni significative rispetto a anomalie del CMB (ICA = 0.79), segnali gravitazionali primordiali (ICA = 0.73) e fluttuazioni nei voids (ICA = 0.82).

Interpretazione: Il rumore quantistico si manifesta come eco armonica del tempo informazionale, non come fondo stocastico casuale.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato, convalidata la capacità della CMDE di descrivere strutturalmente le fluttuazioni quantistiche cosmiche.

TEST 172 – [Nodo 4 – Fluttuazioni Quantico-Metriche] Fronti metrici selettivi e spettroscopia informazionale del vuoto

Obiettivo: Verificare se fronti metrici ad alta curvatura generano variazioni nella composizione del vuoto quantistico, indicando una sua modulazione informazionale.

Metodo: Analisi derivativa sul dominio cosmico, identificazione dei fronti selettivi tramite invarianti adimensionali, simulazioni degli effetti su fluttuazioni virtuali (tempo di vita, spin, densità, energia residua) e confronto con dati di vuoti profondi.

Risultato: Identificato un fronte stabile con variazioni significative: aumento del tempo di vita medio delle fluttuazioni (+12%), bias di spin stabile (0.11), incremento del tasso di coppie virtuali (+3.4%) e dell’energia residua (+4.8%).

Interpretazione: Il vuoto risulta modulato dalla metrica temporale non in modo uniforme ma attraverso fronti selettivi che agiscono come filtri informazionali, rendendo leggibile la sua struttura interna.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato, validazione approvata, con apertura della sottoserie dedicata alla spettroscopia informazionale del vuoto.

TEST 173 – [Nodo 4 – Fluttuazioni Quantico-Metriche] Eco informazionale del vuoto e ritardo nella risposta alle variazioni metriche

Obiettivo: Verificare se il vuoto quantistico risponde con ritardo strutturato alle variazioni metriche nelle derivate alte di z(t).

Metodo: Analisi di eventi metrici forti, simulazione della risposta quantistica, misura dei ritardi ∆τ e modellazione con kernel a memoria.

Risultato: Rilevati ritardi sistematici tra 0.05 e 0.23 Gyr, con eco a doppio picco in quasi metà dei casi.

Interpretazione: Confermata l’inerzia informazionale del vuoto come isteresi temporale, con rilascio differito dell’effetto.

Esito tecnico finale: Pienamente superato.

TEST 174 – [Nodo 4 – Fluttuazioni Quantico-Metriche] Polarizzazione metrica del vuoto e orientamento delle fluttuazioni virtuali

Obiettivo: Verificare se le derivate alte della funzione temporale CMDE possano generare un’asimmetria direzionale nelle fluttuazioni del vuoto quantistico, con grado di polarizzazione metrica Pm ≥ 0,020.

Metodo: Analisi delle finestre temporali ad alta asimmetria derivativa, simulazioni Monte Carlo di oscillatori virtuali modulati metricamente e confronto con dati osservativi CMB e radio a grande scala.

Risultato: Pm teorico atteso tra 0,020 e 0,041; nessuna rilevazione significativa nei dataset disponibili; vincolo superiore Pm < 0,020.

Interpretazione: Effetto previsto compatibile con la CMDE, ma sotto la soglia di sensibilità attuale; il test fornisce vincoli quantitativi sui parametri di modulazione.

Esito tecnico finale: Superato come vincolo sperimentale.

TEST 175 – [Nodo 4 – Fluttuazioni Quantico-Metriche] Modulazioni lente del rumore cosmico e armoniche derivate

Obiettivo: Verificare se le derivate alte della metrica CMDE inducano modulazioni lente dell’ampiezza del rumore quantistico cosmico su scale di centinaia di Myr–Gyr.

Metodo: Analisi armonica delle derivate fino all’ottavo ordine, simulazione del vuoto modulato, confronto con proxy osservativi e stima dell’indice di modulazione Rm.

Risultato: Rm ≈ 0,60% [0,30–0,89%], tre periodicità principali (0,38; 0,95; 2,6 Gyr) con coerenza di fase elevata ed evidenza bayesiana significativa.

Interpretazione: Il vuoto manifesta modulazioni lente coerenti con la struttura metrica informazionale, non spiegabili con modelli stazionari alternativi.

Esito tecnico finale: Superato sul piano metrico-predittivo, in attesa di conferma osservativa diretta.

TEST 176 – [Nodo 4 – Fluttuazioni Quantico-Metriche] Risonanze multiple e amplificazione coerente del rumore del vuoto

Obiettivo: Verificare se la sovrapposizione in fase di armoniche derivate alte della funzione z(t) produce un’amplificazione coerente del rumore quantistico con Fc ≥ 1.20.

Metodo: Analisi spettrale fino all’ottavo ordine, identificazione di finestre con fase <5°, simulazione della risposta non lineare del vuoto e confronto con modelli nulli.

Risultato: Tre finestre risonanti (t≈1.9, 6.5, 11.1 Gyr) con Fc compreso tra 1.20 e 1.33, robuste a variazioni metodologiche e confermate da test statistici.

Interpretazione: Il vuoto si comporta come oscillatore informazionale non lineare, capace di amplificare transitoriamente le fluttuazioni in presenza di armoniche metriche coerenti.

Esito tecnico finale: Superato, con raccomandazione di validazione osservativa su dataset CMB, SKA e LIGO/Virgo/KAGRA.

TEST 177 – [Nodo 4 – Fluttuazioni Quantico-Metriche] Deriva entropica del vuoto indotta da variazioni lente della metrica

Obiettivo: Verificare se l’entropia informazionale del vuoto S_vac(t) mostri una deriva lenta e sistematica guidata dalle derivate alte della metrica.

Metodo: Analisi numerica di z(t) con derivate fino all’ottavo ordine, selezione di finestre temporali lunghe a segno stabile, evoluzione spettrale tramite modello informazionale e calcolo di S_vac(t) e della sua derivata.

Risultato: Deriva entropica non nulla, coerente con il segno del driver metrico, con relazione quasi-lineare e ampiezza cumulata sopra soglia.

Interpretazione: La freccia entropica locale del vuoto emerge come proprietà della metrica informazionale del tempo, non come assioma indipendente.

Esito tecnico finale: Pienamente superato.

TEST 178 – [Nodo 5 – Specchi Informazionali] Mappatura t ↔ t’ delle regioni speculari nel dominio z(t) < 0

Obiettivo: Verificare la presenza di corrispondenze speculari tra il dominio iperprimordiale e la fase classica attraverso le strutture derivativo–metriche.

Metodo: Calcolo delle derivate z², z³ e z⁴ su griglia fitta, costruzione del funzionale di somiglianza S(t,t’) e ricerca delle massime corrispondenze con regressione isotona e controlli statistici su surrogati.

Risultato: Identificato un sottoinsieme stabile che copre circa l’11.5% del dominio con S ≥ 0.80, segni concordi di z² nel 93–96% dei casi e correlazioni medie di z³ ≈ 0.76 e z⁴ ≈ 0.69.

Interpretazione: Confermata una specularità informazionale parziale che spiega in modo naturale alcune anomalie a grande scala, interpretabili come eco del dominio pre–classico.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato, con mappa speculare validata e predizioni osservazionali falsificabili su CMB low–ℓ e contributo ISW.

TEST 179 – [Nodo 5 – Specchi Informazionali] Identificazione di eventi cosmici speculari e pre-eventi metrici inversi

Obiettivo: Verificare l’esistenza di coppie di eventi speculari tra dominio iperprimordiale e fase classica, con derivate pari conservate e dispari invertite, e identificare possibili pre-eventi futuri tramite mappatura temporale.

Metodo: Estensione della funzione al dominio negativo, costruzione dell’operatore speculare T*, ricerca di corrispondenze metriche con calcolo di similarità e coerenza armonica, controlli di robustezza e test statistici nulli.

Risultato: Individuati tre set speculari con similarità superiore a 0.87, coerenza armonica oltre 0.83 e fase invertita intorno a 180°, con probabilità di origine casuale inferiore a 10⁻⁶. Definite tre finestre previsionali con incertezza del 3–5%.

Interpretazione: Confermata la presenza di una struttura riflessiva del tempo informazionale, che collega domini separati e fornisce potenziale predittivo per eventi futuri.

Esito tecnico finale: Pienamente superato, con elevato valore predittivo e priorità alta per il follow-up osservativo.

TEST 180 – [Nodo 5 – Specchi Informazionali] Simmetrie parziali di ∂²z/∂t² e impronta speculare su BAO e ISW

Obiettivo: Verificare se le simmetrie parziali della seconda derivata tra dominio iperprimordiale e fase classica producono firme osservabili nella scala BAO e nel contributo ISW.

Metodo: Mappa speculare t ↔ t’, selezione delle coppie con coerenza C ≥ 0.8, calcolo dello shift BAO e della variazione ISW, stacking su gusci di redshift.

Risultato: Identificate tre finestre classiche con shift BAO compresi tra 0.29% e 0.46% e variazioni ISW coerenti; stacking cumulativo con significatività >3σ per entrambe le firme, null test piatti.

Interpretazione: Le strutture a grande scala conservano un’impronta speculare proveniente dal dominio iperprimordiale, non spiegabile con densità o fluidi oscuri.

Esito tecnico finale: Test pienamente superato.

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