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Tre fasi per un tempo che nasce

Aggiornamento: 5 ore fa

Come si forma il tempo nell’universo secondo la CMDE 4.1

Simulazione visiva della coerenza temporale emergente nella fase classica della teoria CMDE 4.1

Tutti parlano di spazio. Spazio che si espande, spazio che si curva, spazio che fugge. Ma quasi nessuno si chiede davvero come nasce il tempo. Da dove arriva? Quando ha cominciato a scorrere? Nella visione della CMDE 4.1, il tempo non è un ingrediente già pronto, dato per scontato fin dall’inizio. È qualcosa che si forma. Che prende corpo poco alla volta. Che attraversa tre fasi, come un processo di maturazione cosmica.


La prima fase è la più misteriosa. Si chiama iperprimordiale. Non c’è ancora un tempo strutturato. Non c’è prima o dopo, non c’è distanza, solo un cambiamento profondo che avviene nella luce. La luce, in questa fase, non si muove: cambia. Non si sposta nello spazio, si trasforma nel suo contenuto informazionale, come se stesse preparando un messaggio che potrà essere decifrato solo molto più avanti. È una fase anticipatoria, pre-causale, al limite stesso di ciò che possiamo concepire.


Poi arriva una fase di raccordo. Non è brusca. È dolce, regolare, come una curva morbida che inizia a salire. In questa fase il tempo inizia a emergere. Non come qualcosa che scorre, ma come un ordine che nasce. La luce comincia a comportarsi in modo più leggibile. Il redshift cresce secondo una logica precisa, ma non ancora classica. È la fase in cui il tempo si fa strada nel disordine, come una melodia che nasce dal rumore.


Infine, si entra nella fase classica razionale. È il tempo che conosciamo. Il tempo dei calcoli, delle equazioni, delle previsioni. Qui la relazione tra luce, tempo e distanza diventa stabile, coerente, continua. La trasformazione informazionale si calma, si organizza, diventa misurabile. La luce ci arriva ormai in un formato che possiamo leggere con sicurezza. Ma non dobbiamo dimenticare che quello che oggi ci appare regolare, è solo il risultato finale di un lungo processo di trasformazione che è iniziato molto prima.


In CMDE 4.1 non esiste una linea retta nello spazio. Esiste un'evoluzione nel tempo. Non sono le galassie che si allontanano, è il tempo che si apre. E la luce, nel suo viaggio, porta con sé l’impronta di tutte e tre le fasi. Come se fosse la memoria viva di un universo che non si muove, ma che si trasforma nel suo modo di raccontare il tempo.

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